Televisione gioia e dolore
Zapping
Frammenti semiseri di cronaca televisiva
di Luigi Capano
Ci accingiamo a scrivere anche se il caldo ci attanaglia e le zanzare banchettano a nostre spese.
In TV è tempo di nostalgici déjà vu e soltanto, o quasi, i pedanti e giaculatori TG – si direbbe - non sono repliche di vecchi programmi: ragion per cui ci comunicano una certa illusoria frescura.
Si parla – nel bene e nel male - del nuovo Governo che si autoproclama Terza Repubblica; del neoministro Salvini e della sua accigliata intransigenza – come promesso in campagna elettorale - verso l’immigrazione incontrollata dall’Africa; del sempresorridente neoministro Di Maio e di come affronterà il dramma del lavoro (è appena uscito, tra polemiche e consensi, il cosiddetto Decreto Dignità); della sinistra che sempre più sembra immedesimarsi nel ruolo macchiettistico del pugile suonato; dei silenzi parlanti di Berlusconi e dei commenti risoluti di Renzi; dell’avvenente e faconda Virginia Raggi costantemente nei guai con le beghe ed i pasticci comunali; dei mondiali di calcio da cui siamo stati mestamente esclusi e distratti dall’uggia, per un giorno almeno, grazie al classico palio di Siena dove il Drago ha vinto di misura sull’Oca; delle tasse che, come sempre, non smettono mai di aumentare nonostante gli ottimismi di maniera dei nostri ameni politici; del complicato e complessato rapporto con l’Europa dove si vorrebbe avere un peso un po’ più consistente.
Ci fermiamo per dare una sbirciatina alle previsioni del tempo ma l’affabile Colonnello Mocio – lo temevamo - continua a tenerci al calduccio e all’umido.
Anche quest’anno, sia pure almeno per il momento fortunatamente sottotono, viene data notizia degli incendi che nella stagione estiva devastano un po’ ovunque il nostro rabberciato stivale.
Con servizi di cronaca sempre da far piangere il cuore. Personalmente riteniamo che la distruzione di un bosco o di un terreno coltivato siano da considerarsi per la collettività un danno indescrivibile, decisamente non commensurabile all’urto sonoro di una randellata ben assestata sull’inutile cranio di un piromane.
Ecco una trasmissione di prima mano tra i tanti amarcord di questi giorni: La Vita in diretta Estate programma di cronaca e attualità con Ingrid Muccitelli e Gianluca Semprini: lo zapping si è interrotto su un acceso dibattito riguardante la legittima difesa. Tra gli ospiti, un avvocato, parente della vittima di un furto finito tragicamente, che ha sollevato finalmente la questione della problematicità del concetto giuridico di proporzionalità della pena. Uno strano accrocco di algebra e diritto, aggiungiamo noi. Ma cosa c’entrino le astrazioni matematiche con i drammi e le tragedie della vita, Dio solo lo sa. Qualunque forma di linearità o di semplice proporzionalità che dir si voglia rappresenta un modello molto semplificato della realtà, lo sanno i matematici ma non, a quanto sembra, i legislatori: due categorie che purtroppo non si parlano. “La mappa non è il territorio” era solito ricordare il filosofo Alfred Korzybski.