Le navi dei folli nel Medioevo raccoglievano pazzi o appestati,
cioè persone da respingere per il bene della gente “normale”.
In un Paese di nome Italia un tempo culla di civiltà
La Nave dei Folli
Corsi e ricorsi storici !?
Appunti da una nota di Floriana Lipparini
Una delle immagini più inquietanti ereditata dall’oscuro magma del tempo medievale, coagulo di paure, miti e leggende, è quella della Nave dei Folli, Stultifera Navis, che vaga disperatamente senza mai poter attraccare, una sorta di nave fantasma uscita certo dagli oscuri recessi dell’inconscio collettivo, ma in ricordo di fatti veramente accaduti.
Su quelle navi non c’erano persone in cerca d’asilo ma persone già esiliate perché ritenute pazze o appestate, persone da respingere per il bene della gente “normale”. Espellere coloro che vengono considerati pericolosi per la società, secondo Foucault era una delle strategie adottate dagli antichi per espellere la malattia come simbolo del male. Male che oggi per una massa crescente di persone, facili a essere manipolate, s’incarna purtroppo nelle figure impaurite e intirizzite della popolazione migrante.
L’immagine di quella nave fantasma si è riaffacciata come un incubo negli ultimi giorni.
La chiusura dei porti e il respingimento dei migranti dimostrano che quel tempo oscuro non è terminato. Ogni giorno sono in molti a soffiare sul fuoco di paure irrazionali per spostare l’attenzione verso invasioni inventate. Ecco perché demistificare le menzogne è sempre più importante. Scrive Floriana Lipparini: “Come potremo svegliarci da questo sonno collettivo? In realtà le strade ci sono. Sono quelle percorse da movimenti, gruppi e associazioni ogni giorno al lavoro per contrastare le narrazioni bugiarde, per svelenire il clima di paura e di odio, per incontrare, conoscere e accogliere…”