Televisione: gioia e dolore
ZAPPING
Frammenti semiseri di cronaca televisiva
di Luigi Capano
Si parla ogni giorno di violenza nei telegiornali, nei talk show, perfino a margine – o nel bel mezzo - di certe preclare tribune politiche.
C’è nell’uomo, a quanto pare, un cupo aspetto tellurico, eruttivo che, quando meno te lo aspetti – o quando speri di non aspettartelo – si afferma ostentandosi in tutta la sua volgarità a dispetto del tanto conclamato, osannato progresso, oscura parola taumaturgica indorata da un allettante potere narcotico.
In questi giorni è di turno il bullismo minorile nelle scuole: sulla scena adolescenti che insultano, minacciano, perfino picchiano i loro coetanei o, preferibilmente, i loro insegnanti.
Poi c’è sempre qualcuno che riprende l’impresa col telefonino, la fa circolare sul web e puntualmente questa finisce nel circolo delle news televisive: forse l’obiettivo inconfessato di tali involute “bravate”.
Episodi, questi, che stigmatizzano il fallimento della scuola, degli insegnanti ma, soprattutto, delle famiglie.
Non parliamo in generale, ma della specifica scuola, degli specifici insegnanti, delle specifiche famiglie.
E, guardando utopicamente al bene comune, non sarebbe decisione peregrina – riteniamo - valutare di togliere l’affidamento dei figli a quei genitori inconcludenti.
Certi problemi andrebbero ormai affrontati con l’accetta, non è più tempo di sfumature.
Anche “Ballando con le stelle”, la seguitissima trasmissione del sabato sera condotta dall’ineccepibile Milly Carlucci ha deciso quest’anno, di spalancare una maleodorante finestra su una purulenta piaga sociale dei nostri tempi, la violenza, spesso omicida, ai danni delle donne.
Tra i partecipanti alle serate danzanti, una ragazza, Gessica Notaro, sfregiata con l’acido da un balordo.
In carcere, ancora in attesa di giudizio, il suo ex fidanzato.
Preferiamo tenerci a considerazioni di carattere generale e soffermarci su un diffuso atteggiamento dei media, quasi sempre grottescamente protettivo nei confronti di chi delinque. Come se si volesse tendere una mano ad una creatura che si ha a cuore e non si vorrebbe perdere.
Buffo, no? Ma anche un po’ irresponsabile, aggiungiamo. Il senso di emulazione che tale comportamento mediatico alimenta e diffonde, e che sta producendo una catena finora ininterrotta di morti e di invalidi, andrebbe al contrario combattuto con ogni mezzo. Machiavelli docet.
Non sarebbe da disdegnare, allo scopo, il ricorso finanche all’umiliazione ed alla mortificazione mediatica del criminale appurato.
Ma queste ultime nostre parole a qualcuno potrebbero ripugnare - ne siamo certi - più del crimine stesso. E’ l’ancestrale, atavico, amniotico “archetipo della crocerossina” alimentato da sensi di colpa più o meno rimossi – si spera rimovibili – ad attrarre nella propria orbita la nostra luminosa idea di giustizia assieme agli uomini che la amministrano.
Ma questa ostentata, modaiola volgarità del perdono (Papa Francesco ci perdoni!) - lo confessiamo - non ci piace punto.
Con il sussidio sempre prezioso delle telenotizie, segnaliamo ed elenchiamo, a beneficio dei sociologi e dei ghostbusters, gli ultimi avvistamenti del fantasma del Führer. Durante l’ultima melensa campagna elettorale il grillino Di Battista addita, su Facebook, Berlusconi come il “male assoluto” del nostro paese. L’ex cavaliere non è da meno e durante un comizio elettorale, riferendosi ai 5 Stelle, dichiara: “Sta succedendo qualcosa in Italia di davvero pericoloso. L'altro giorno ho chiesto ad alcune persone a cui stavo dando la mano: 'come vi sentite di fronte al comportamento di questa formazione politica, di questo movimento che non si può definire un partito democratico?' Mi hanno risposto che si sentono come gli ebrei al primo apparire di Hitler".
Nel programma d’attualità e cronaca “CartaBianca” condotto da Bianca Berlinguer, lo scrittore Mauro Corona - un erudito e collerico 'Bertoldo' dei nostri tempi che ha visto i 'Flintstones' - si scaglia contro il giornalista Michele Serra, che lo ha criticato sul quotidiano La Repubblica, affermando che Serra è allo stesso livello di Hitler.
L’ultimo avvistamento risale a pochi giorni fa in Corea dove il sulfureo baffetto che, anche in versione ectoplasmica, a quanto pare, non ha perso il vizietto del presenzialismo, è stato avvistato sotto le specie del temuto (e paffuto) dittatore nordcoreano Kim Jong - un riconosciuto come “il male assoluto”.