#216 - 14 aprile 2018
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero rester in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascer il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Arte

La Spezia - Galleria "Il Gabbiano" fino al 3 maggio

Non solo libri

Ruggero Maggi , Segnalibro, 2017, libro oggetto - foto di Marco Valenti
Una nota di Emma Zanella

Le opere di Maggi selezionate per Non solo libri rappresentano molto bene questo desiderio di ricorrere a continui sconfinamenti tra le arti e le tecniche espressive tanto che il libro viene pensato e realizzato come oggetto artistico autonomo, creato per esplorare inediti territori di ricerca, per aprire finestre al di là delle quali si aprono infiniti nuovi mondi.

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Maggi come artista ha da sempre privilegiato la progettazione e realizzazione del libro come pratica artistica innovativa, lontana dai rigori di opere di grandi dimensioni e capace di innescare una sorta di cortocircuito tra la parola, l’immagine, il supporto, il formato e l’interazione con lo spettatore chiamato a cambiare il suo approccio con il libro e con l’opera d’arte.

La mostra apre con Je Suis Tibet, una dichiarazione di intenti incisa a laser che con semplicità rivela uno dei temi più cari a Maggi, la difesa della cultura tibetana, del Dalai Lama e di ciò che egli rappresenta, attorno al quale da anni sta sensibilizzando l’opinione pubblica chiamando decine di artisti a confrontarsi con una cultura tanto antica quanto politicamente negata.
Maggi artista e Maggi grande promotore di cultura e di riflessione sulla contemporaneità, capace di sensibilizzare con chiarezza ma anche delicatezza di opere e azioni su questioni che toccano noi tutti.
Così è anche per questa mostra pensata quasi come una Wunderkammer, una camera delle meraviglie, da percorrere con uno sguardo non superficiale ma curioso dei particolari intrinseci in ogni lavoro. Le meraviglie, le curiosità sono i libri, le pagine, gli innumerevoli oggetti che dialogano con le pagine a stampa, disegnate, negate, trasformate, sovrapposte, incollate, bucate con sapienza ed anche con una certa ironica leggerezza e casualità che le avvicina a oggetti di sapore surrealista.
I ricordi di infanzia, suoi o della figlia, gli amori spinosi, i ricordi letterari, gli omaggi a grandi artisti, l’attenzione alla natura, ai particolari soprattutto della natura, tutto converge in un continuum che rende la mostra un unicum in cui procedere con stupore e attenzione.

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Ruggero Maggi Artista e curatore. Dal 1973 si occupa di poesia visiva; dal 1975 di copy art, libri d’artista, arte postale; dal 1976 di laser art, dal 1979 di olografia, dal 1985 di arte caotica sia come artista - con opere ed installazioni incentrate sullo studio del caos, dell’entropia e dei sistemi frattali - sia come curatore di eventi. Tra le installazioni olografiche: “Una foresta di pietre” (Media Art Festival - Osnabrück 1988) e “Un semplice punto esclamativo” (Mostra internazionale d’Arte Olografica alla Rocca Paolina di Perugia – 1992); tra le installazioni di laser art: “Morte caotica” e “Una lunga linea silenziosa” (1993), “Il grande libro della vita” e “Il peccatore casuale” (1994), “La nascita delle idee” al Museo d’Arte di San Paolo (BR). Suoi lavori sono esposti al Museo di Storia Cinese di Pechino ed alla GAM di Gallarate. Ha inoltre partecipato alla 49./52./54. Biennale di Venezia e alla 16. Biennale d’arte contemporanea di San Paolo nel 1980. Nel 2006 realizza “Underwood” installazione site-specific per la Galleria d’Arte Moderna di Gallarate. Nel 2007 presenta come curatore il progetto dedicato a Pierre Restany “Camera 312 – promemoria per Pierre” alla 52. Biennale di Venezia. Dal 2011 con cadenza biennale (2013/2015/2017) presenta a Venezia con il Patrocinio del Comune di Venezia Padiglione Tibet, progetto esposto successivamente alla Biennale di Venezia, al Museo Diotti di Casalmaggiore (CR) e presso la Biblioteca Laudense di Lodi. Nel 2014 Padiglione Tibet partecipa alla Bienal del Fin del Mundo in Argentina e nel 2016 è presentato al Castello Visconteo di Pavia. www.camera312.it

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