#214 - 24 marzo 2018
Ave crux, spes unica
di Luciana Salvucci
Ave crux, spes unica
La nebbia si alza
al Getzemani
il chiodo dell’orgoglio
fissa il lento declino del sole.
Un colpo di lancia
dell’attimo
il ricordo lo fa lacrimare.
Il ronzio delle voci
che parlano di niente
accorda il gemito.
La torre di Babele nasconde
l’altra metà della corona,
tra le corazze lo sguardo non trova
la scia della cometa.
“Eloj, eloj, lema sabactani?â€
Di chi il supplizio?
Il pettirosso asciuga la goccia
scintilla il candore del ventre.
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