#211 - 17 febbraio 2018
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarr in rete fino alla mezzanotte del 19 aprile, quando lascer il posto al numero 350. Ora MOTTI per TUTTI : - Finch ti morde un lupo, pazienza; quel che secca quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Cinema

Rassegne, presentazioni, incontri

Casa del Cinema - Roma

Rassegne di cinema

di Federica Fasciolo

Proseguono alla Casa del Cinema a Roma le proiezioni di un ampio calendario iniziato il 25 ottobre con la serie "Il migliore dei mondi possibili?" - famiglia e società nella Germania di oggi, in collaborazione con il Goethe – Institut Rom; a cui è seguito "Tutti i colori del cinema" - I film di Sergio Martino; e ancora sul cinema di i Marco Spagnoli "I Quattro documentari (Hollywood sul Tevere, Walt Disney e l’Italia: una storia d’amore, Cinecittà Babilonia – Sesso, Droga e Camicie Nere e The Italian…"

In questa settimana, per la serie "Dalle passioni meridionali agli ardori ciociari":

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18/2
Cugini carnali di Sergio Martino
«Carlo Ponti mi invitò per diverse domeniche d’estate nella sua villa alle Frattocchie. […]Ponti mi chiese se avessi qualche progetto da sottoporgli. Io […]gli parlai di un soggetto che avevo appena scritto, "La cugina", storia di introversioni adolescenziali tipiche della mia generazione e impreziosite da riferimenti alla Puglia […].
Nel soggetto, ambientato a Lecce, parlavo del mare pulito, delle masserie, della gente operosa e ospitale, di feste padronali, pettegolezzi, “controre” al riparo del “favonio” – il vento caldo africano – il tutto mescolato con i ricordi della mia adolescenza, delle morbosità e del fascino del peccato che l’educazione cattolica, inesorabilmente, mi aveva procurato. Non appena finii di raccontargli la trama mi disse che voleva senz’altro realizzarla, divertito com’era dalle mie fonti d’ispirazione» (Martino).

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19/2
Giovannona Coscialunga disonorata con onore di Sergio Martino
«La lavorazione del mio primo film comico iniziò quando ancora non era finita l’edizione del precedente. Come spesso, anche in questo caso il titolo iniziale era diverso: Un grosso affare per un piccolo industriale, scritto – in collaborazione con Carlo Veo e Franco Mercuri – dalla penna stilografica del prolifico Franco Milizia, come da sua abitudine, su metà fogli protocollo, come i temi in classe dei licei di un tempo. […]
La protagonista del film era Edwige, perfetta e genuina per quel ruolo di ciociara bellissima e ingenua. […] Completavano il cast […] un gradevole, bravo e misurato Pippo Franco; Gigi Ballista, procacciatore di sponsor insieme al caro amico Torraca, trasformato da Pietro Germi in attore brillante; la dolcissima Francesca Romana Coluzzi; il grandioso Vittorio Caprioli, nel ruolo del politico; il simpatico Vincenzo Crocitti, addetto ai vagoni letto; Riccardo Garrone in grande forma e Nello Pazzafini, attore acrobata di tanti western, utilizzato forse per la prima volta nel ruolo comico del “pappone”» (Martino).

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20/2
L’ultima parola. la vera storia di Dalton Trumbo di Dalton Trumbo
a seguire
incontro con Claudio De Fiores autore di Il fragile scudo della costituzione. Negli anni Quaranta, Dalton Trumbo è uno tra gli sceneggiatori più pagati al mondo e scrive i testi di pellicole classiche di Hollywood come “Kitty Foyle-Ragazza innamorata”, candidato agli Academy Award e “Missione Segreta”. Presenza fissa nella scena sociale hollywoodiana, schierato con i sindacati e attivo politicamente per il riconoscimento dei diritti civili e della parità di retribuzione, Trumbo, insieme ai suoi colleghi, è chiamato a testimoniare di fronte al Comitato per le Attività Antiamericane (HUAC – House Un-American Activities Committee) nell’ambito dell’ampia indagine sulle attività comuniste negli Stati Uniti. Trumbo si rifiuta di rispondere alle domande della Commissione: per questo motivo riceve una condanna con arresto in una prigione federale che gli causa, tra le altre cose, anche l’ostilità della potente giornalista anti comunista Hedda Hopper. Nei successivi tredici anni, tutte le più importanti produzioni di Hollywood si rifiutano di far lavorare Trumbo, per paura d’essere associate alle sue opinioni politiche, percepite come estremiste. Costretto a vendere la sua casa ed emarginato da amici, colleghi e vicini, Trumbo fatica per mantenere la sua famiglia, scrivendo per lo più film a basso costo, sotto falso nome. Nonostante le difficoltà, non smette mai di combattere per quello in cui crede. Alla fine Trumbo otterrà la vittoria, quando la star Kirk Douglas e il regista Otto Preminger inseriscono il vero nome dello sceneggiatore sui loro rispettivi successi di botteghino, “Spartacus” ed “Exodus”, chiudendo così di fatto il periodo delle liste nere.

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22/2
The Cuban Hamlet. Storia di Tomas Milian di Giuseppe Sansonna
Il documentario di Giuseppe Sansonna ripercorre la vita di Tomas Milian, dalle vive parole del protagonista, durante il suo recente ritorno in quella Cuba natia che lo vide partire, con biglietto di sola andata, 58 anni fa.
Incontro moderato da Steve Della Casa con Enzo G. Castellari, Giovanni Fago, Romolo Guerrieri, Francesco Massaro, Giuseppe Sansonna, Massimo Vanni. Nel corso dell’incontro verrà presentato il cofanetto The Cuban Hamlet. Storia di Tomas Milian: Tomas Milian è stato uno dei pochi attori apprezzati dalla critica e venerati e adorati dal pubblico. Non deve quindi stupire i numerosi omaggi e atti d’amore che si sono succeduti in questi anni. Non c’è genere cinematografico infatti che l’attore cubano non abbia brillato di una luce propria. Come scrive giustamente Stefano Rizzo, «questo cofanetto di Giuseppe Sansonna dal titolo The Cuban Hamlet. Storia di Tomas Milianedito da Timìa edizioni, a luglio 2017, contenente un DVD con il documentario omonimo e un libro (un denso testo di 200 pagine) ce ne dà l’occasione. Pur non potendo dire l’ultima parola su Milian, dà modo di vedere la sua vita e il suo cinema da una prospettiva diversa. Giuseppe Sansonna è conosciuto ai più per due straordinari documentari su Zeman pubblicati da Minimum Fax. Qui non delude le aspettative create da quel grande lavoro. È difficile dire quale dei due sia più prezioso, se il documentario o il libro. Il film che Sansonna ha girato nel 2015 è commovente, intenso e dolcemente malinconico. Tomas ritorna a Cuba, la sua patria d’origine, dopo decenni di assenza, insieme al regista, che l’ha convinto dopo estenuanti tentativi. Milian amava e odiava Cuba e l’abbandonò per il sogno di recitare nel cinema. Questo è un documento unico, ricco di poesia, rara occasione per conoscere il lato più fragile, dolce e intimo di Milian. Il libro è altrettanto pieno di storie, emozioni, drammi, forse ancora più importante per un ritratto delle mille facce di Tomas. […]Non c’è solo l’attore che ricorda: questo libro è una sorta di grande reportage, di viaggio alla ricerca di Tomas Milian (e anche di tanti personaggi che di lui possono dire cose utilissime come Laura Betti, Nino Castelnuovo, Quinto Gambi o Giulio Questi). Sansonna chiede, suggerisce e talvolta provoca (ma sempre intelligentemente e sempre il suo interlocutore accetta di andare a fondo anche nei fatti più drammatici e privati). E l’autore dimostra di saper scrivere pagine toccanti e perfette».

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