Quegli insostenibili ideali
Marina Cirese - Editrice Aracne
Prefazione di Simonetta Matone
È la storia di una donna magistrato che, narrata attraverso alcuni flashback, si dipana dalle prove di concorso, alla scelta della sede, all’effettivo esercizio delle funzioni e all’impatto con la realtà della giustizia, per arrivare a un finale aperto che pone ulteriori interrogativi. Alla vicenda professionale si affianca e si interseca quella umana di una donna che, attraverso errori e scelte sofferte, ideali e delusioni, cerca il proprio equilibrio sentimentale e affettivo nell’ambito di un ruolo in cui non è facile conciliare il lavoro e la vita privata, la funzione e la vera essenza della persona. Sulla scena, insieme a lei, altri magistrati, amici, figli, amori, addetti ai lavori, avvocati. Un mondo che forse molta gente ignora.
Marina Cirese nasce a Varese e dopo la laurea nel 1992 con una tesi in Diritto processuale penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano, nel 1998 diventa magistrato svolgendo il tirocinio presso gli uffici giudiziari romani. Dopo aver svolto le funzioni di giudice penale e di giudice civile presso il Tribunale di Messina e di Livorno, nell’estate del 2014 viene assegnata all’Ufficio del Massimario e del Ruolo presso la Corte di Cassazione ove attualmente presta servizio nel settore civile.