#208 - 13 gennaio 2018
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Cultura e Società

Archiviate le festività legate al Natale
non dimentichiamo i valori che trasmette

Ricordato ovunque nei cinque continenti

Il Natale

La nascita che ha segnato la storia del mondo.
Una festa non solo per i cattolici

In tutto il mondo si ècelebrato il Natale, cioè la nascita di Gesù di Nazaret, "Yehoshua" nella dizione ebraica.

La nascita è sempre una buona notizia e si celebra in tutte le culture e in tutte le lingue. In questo caso si festeggia la nascita di un bambino che ha segnato la storia del mondo.

Una persona che è stata considerata dai cristiani il Messia e il Figlio di Dio, un rivoluzionario che ha indicato all’umanità la via dell’amore, del perdono, della carità, della fragilità e della non violenza, che vince sull’arroganza e sulla brutalità dei poteri forti.

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Ha detto a questo proposito il filosofo Massimo Cacciari: "Io, che non sono credente, m’interrogo: c’è un simbolo (il Natale, ndr) che ha dato un contributo straordinario alla nostra storia, alla nostra civiltà, alla nostra sensibilità…".

Sulla fragilità e umanità di Gesù che vince sui poteri del mondo ha scritto anche Napoleone Bonaparte: "Alessandro, Cesare, Carlo Magno ed io abbiamo fondato enormi imperi; ma da cosa dipendevano queste nostre creazioni geniali? Dalla forza. Solo Gesù ha fondato un impero basato sull’amore e, ancora oggi, milioni di persone sono disposte a morire per lui".

A tale proposito, Roberto Benigni ha aggiunto: "Gesù, ne ha fatte veramente di cose straordinarie, da volergli bene, da inchinarsi sul serio. Era uno che non poteva peccare e ha trasportato tutti i peccati del mondo, non poteva morire e si è fatto ammazzare. E poi ha inventato la carità, l’amore disinteressato, che prima di Gesù Cristo semplicemente non c’era. Nessuno può superare l’amore di Gesù, che ci ha fatto maturare, andare avanti milioni di anni".

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E la scienziata Margherita Hack ha scritto: "Gesù è stato certamente la maggiore personalità della storia. Il suo insegnamento, se ha resistito 2.000 anni, aveva davvero qualcosa di eccezionale; ha trasmesso valori che sono essenziali anche per un non credente".

La popolarità di Gesù Cristo non è mai calata nella storia. Al contrario, è sempre cresciuta. Ha ricordato Vittorio Messori che, già nel 1800, erano stati dedicati a Gesù 62 mila volumi. Alla Biblioteca Nazionale di Parigi, specchio della cultura occidentale, la voce "Gesù" è la seconda per numero di schede. La prima è "Dio".

Eppure, quando il giovane Gesù cominciò a insegnare, rivelando di essere il Figlio di Dio, pochi gli credettero. I più, soprattutto tra i potenti, lo schernirono e lo avversarono, al punto da condannarlo a morte e crocifiggerlo.

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Questa seconda parte della storia è commovente.

Era il Figlio di Dio, aveva l’universo come casa, e per amore dell’umanità ha deciso di nascere da Maria. Non ha mai cercato privilegi. Quando è arrivato a Gerusalemme, non lo ha fatto in groppa a un cavallo bianco, ma in groppa ad un asino. Ha pianto e condiviso privazioni e sofferenze a fianco delle persone che amava...

William Edwin Orchard, già ministro protestante, poi prete cattolico, ha commentato: "Gli hanno dato una mangiatoia come culla, la panchina di un falegname come pulpito, le spine come corona, e una croce come trono. Lui ha preso ciò e ne ha fatto la gloria del suo essere".

Secondo la logica umana, il figlio di Dio avrebbe dovuto venire in terra con tutti gli onori a parlare con i ricchi e potenti; invece Gesù ha rivelato d’essere venuto "per servire, e per dare la propria vita in riscatto di molti".

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E ancora: "Non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo".

Ha praticato e insegnato il perdono, la compassione, la carità, l’amore fraterno. Di fronte a coloro che lo stavano uccidendo in croce, Gesù ha chiesto a Dio "perdona loro perché non sanno quello che fanno".

È stato insultato, deriso, umiliato, torturato e poi ucciso. Ha accettato tutto per amore, ha versato il suo sangue per lavare i peccati degli uomini.

Ed è per questo che, ogni anno, in tutto il mondo. si celebra la sua nascita con il Natale.

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