#204 - 21 ottobre 2017
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrŕ  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerŕ  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, puň durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni piů importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchč" (Mark Twain) "L'istruzione č l'arma piů potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non č un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchč i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltŕ  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensě nella capacitŕ  di assistere, accogliere, curare i piů deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltŕ  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo č un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminositŕ , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Racconto

Il sospiro

di Ruggero Scarponi

Quando la Signora, fece il suo ingresso nella spiaggia dello stabilimento balneare, nessuno avrebbe immaginato le conseguenze che ne sarebbero derivate.
Donna assai bella e riservata, la Signora, riservata al limite del misterioso. Di lei non si sapeva quasi nulla, nemmeno il nome, per questo, era detta da tutti : la Signora.
I suoi modi erano garbati, sebbene non avesse rapporto alcuno con gli altri bagnanti. Il solo con cui parlasse e solo per motivi pratici, era Vittorio, il bagnino.

Senta, Vittorio, diceva appena arrivava al mattino, mi apra per cortesia l’ombrellone, e subito dopo, sia cortese, Vittorio, il lettino, non lo metta al sole, preferisco restare all’ombra.
Dopo essersi sistemata, la Signora, che doveva essere molto abitudinaria, chiedeva, invariabilmente, di poter avere un espresso ben forte con una bustina di zucchero.
Appena bevuto il caffé si faceva sistemare da Vittorio un paio di cuscinoni sul lettino, vi si adagiava e poi iniziava la sua unica attività: La lettura.
Leggeva grossi tomi di narrativa.
Ken Follett era tra i suoi autori preferiti.
Leggeva senza interruzione dalle 9,30 alle 11, quando, chiamato Vittorio con un cenno, si faceva portare un secondo espresso e una bottiglietta d’acqua minerale.

Quella donna con il suo modo di fare riservato aveva finito per incuriosire un po’ tutti nello stabilimento. Essendo, come già detto, molto bella, aveva attirato gli sguardi di parecchi giovanotti i quali, chi con una scusa, chi con un’altra, avevano inutilmente tentato la scalata di quella inespugnabile fortezza.
Caffé, acqua e libri, queste erano le uniche cose che sembrava, interessassero la Signora.
Dimenticavo, tra i motivi che stimolavano la curiosità generale c’era il fatto che la donna non si svelava mai. Pur essendo femmina dalle forme scultoree, non era mai accaduto che si facesse sorprendere in costumi da bagno succinti. Diversamente dalle altre donne, ugualmente belle, che facevano a gara nel mettersi in mostra, essa non offriva di se, del suo corpo, che limitate porzioni, quanto, al massimo, potevasi scorgere da un ampio prendisole, sotto al quale, indossava un costume da bagno intero, di colore nero.
Eppure, la sua bellezza riservata, anziché escluderla, la poneva al centro degli sguardi e dei commenti dei bagnanti.
C’era chi la criticava aspramente: sempre in disparte, con quei suoi libroni, ma chi si crede di essere, dicevano i malevoli.
Ma i piĂą la sbirciavano incantati.
Uomini, donne e anche le ragazzine adolescenti.
Per quest’ultime, anzi, rappresentava un modello da imitare, ben più attraente delle stelline televisive, dai look trasgressivi e impudenti!
Alcune di loro, infatti, che prima di partire per il mare avevano messo in croce mamma e papà per avere il permesso d’ indossare il loro primo “due pezzi”, ora, se ne andavano in giro fiere, su e giù per l’arenile, con un broncetto da signorine già grandi, fasciate da costumi interi, di colore nero.
Ben presto nello stabilimento aumentò il consumo di caffé e di acqua minerale.
Sorbire un espresso, appena arrivati al mattino e un secondo, intorno alle undici, era diventato irrinunciabile. Così, come passare la più parte della mattinata, all’ombra, sotto l’ombrellone, a leggere libri di narrativa.
Soprattutto Ken Follett, credo.

La cosa aveva sorpreso le librerie del centro balneare che furono costrette a rifornirsi piĂą volte per far fronte alle tante richieste.
Ma c’era una cosa che la Signora faceva e che la rendeva inimitabile.
La Signora, intorno alle 12 meno cinque, poco prima di alzarsi per lasciare la spiaggia, abbassava il libro che stava leggendo, lasciava vagare lo sguardo sognante sull’orizzonte marino e…sospirava.
Un unico, breve e delicato sospiro.
Su quel flebile flusso aereo, appena percepibile, si scatenava la fantasia di tutta la spiaggia.
Il sospiro della Signora era atteso come un gesto liturgico, con la compunzione del fedele alla messa domenicale. In religioso silenzio.
I suoi gesti erano conosciuti ed enumerati.
Ora abbassa il libro, ora guarda sognante l’orizzonte, ora prende una breve pausa, ecco, ora sospira!
Quando alla fine del mese di luglio la Signora, decise di rientrare in cittĂ , lo stabilimento balneare, nel quale aveva fatto il suo ingresso la prima volta trenta giorni prima, non era piĂą lo stesso.
Le donne, giovani e meno, avevano abbandonato gli audaci costumi da bagno e non si mostravano in spiaggia senza indossare degli ampi prendisole.
Sotto gli ombrelloni si beveva acqua minerale, si sorbiva caffé e si leggeva narrativa, stile Ken Follett. Ma soprattutto, poco prima di mezzogiorno, non c’era donna che abbassato il libro e lanciato uno sguardo sognante all’orizzonte, mancasse di emettere, un breve sospiro.
Mai, comunque, bello e suggestivo come quello della Signora.

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