#196 - 24 giugno 2017
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Pagine Preziose

Il governo del corpo

Piero Camporesi - Garzanti Editore

I saggi in miniatura che compongono Il governo del corpo sono «ritratti caricati» di tendenze, gusti, mode, manie, pregiudizi della società attuale: l'edonismo di massa, la paranoia dietetica, il terrore lipidico, la decadenza dell'olfatto, lo sterile consumo delle ore notturne, la religione del corpo, le incerte vie del sesso liberato, il richiamo irresistibile della pelle abbronzata, ma anche la scomparsa dell'inferno tradizionale, la crisi degli ospedali, l'inquinamento dell'aria, la demonizzazione del tabacco, le sofisticazioni alimentari...

Piero Camporesi interpreta le cronache della vertiginosa mutazione dei costumi italiani e scruta i sintomi della nostra brutale contemporaneità attraverso il filtro di una memoria erudita e programmaticamente inattuale. Consultando manuali di cucina, libri di «segreti», almanacchi, fogli volanti, in compagnia di santi padri e teologi, predicatori, esorcisti, medici, anatomisti, naturalisti, speziali, Camporesi perlustra ironicamente e provocatoriamente il «postinferno» contemporaneo, in una collezione di «racconti» che hanno per protagonista il Tempo, il terribile tiranno che governa la trasformazione del tutto e la consunzione di ogni forma e apparenza.

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