#195 - 10 giugno 2017
AAAAA ATTENZIONE questo numero rester in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascer il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore gi in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore superer l'amore per il potere, sia avr la pace (J. Hendrix)
Anniversari

Nell'anniversario centenario

Strada delle gallerie

Una grande mostra
Convegni e incontri fino a settembre

La mostra ripercorre, attraverso le fotografie fatte all’epoca ma anche a documenti e oggetti, tutte le tappe della storia della strada.

Strada delle gallerie

È divisa in tre sezioni: ognuna ha un suo senso compiuto oltre che un suo specifico allestimento.
La costruzione della strada è naturalmente il tema della prima sezione; la seconda e la terza sezione raccontano il dopo, a partire da quando, appena finita la guerra, la strada cominciò a essere percorsa da chi saliva in visita al Pasubio e iniziò a diffondersi e ad affermarsi il suo mito.

Strada delle gallerieStrada delle gallerie

Perché la strada è divenuta nel tempo una strada speciale, «un cammino», con migliaia e migliaia di escursionisti che vengono ogni anno a percorrerla, e da ogni parte d’Europa. Non è mai stata infatti, forse nemmeno durante la guerra, solo una via di accesso, un itinerario per arrivare a un luogo. È sempre stata un luogo essa stessa, una di quelle strade che sono insieme percorso e meta. Un’esperienza, che racchiude in sé il suo significato.

La prima sezione racconta l’epopea della costruzione della strada, attraverso le fotografie scattate dal tenente Zappa, che era al comando della 33a compagnia nella fase di avvio dei lavori, ma anche poi dai tenenti Ruffini, Ricci, Ortelli, dal sottotenente Cassina e da altri ufficiali protagonisti dell’impresa, e infine quelle raccolte dal capitano Picone, il nuovo comandante.
Sono fotografie molto belle, dense e vere, uniche. Sono molte. Per la gran parte non sono mai state viste, o pubblicate. Le abbiamo ritrovate presso le famiglie degli ufficiali di allora. Alcune anche in archivi, spesso disperse e separate dalla loro storia: abbiamo esposto solo quelle di cui siamo riusciti a ricostruirla. Una dopo l’altra ci riportano indietro nel tempo, a quei momenti e a quegli uomini, ci restituiscono il senso di quell’impresa.

Strada delle gallerieStrada delle gallerie

La seconda sezione indaga il primo affermarsi del mito. Lo fa riproponendo le fotografie fatte fra il 1922 e il 1925 da Mario Zuliani, un fotografo di Schio, e che furono pubblicate in un libretto edito dal CAI di Schio.
Si intitolava appunto “La strada della Prima Armata”, ed ebbe un ruolo importante nel farla conoscere e nel fondarne il mito.
È un libretto, quello di Mario Zuliani, solo apparentemente semplice: le gallerie fotografate una di seguito all’altra, salendo.
A volte un’entrata, a volte il tratto che separa due gallerie successive ripreso da un’uscita, altre volte un interno.
Di tanto in tanto una visione d’insieme del percorso fatto.
Sessantaquattro fotografie in tutto, qualcosa che poteva riuscire monotono e che invece restituisce l’esperienza dell’andare, del guardare, dell’essere lassù. Un’opera concettuale ante-litteram.

Strada delle gallerie

La terza sezione riguarda gli anni a seguire, fino ai nostri giorni. Le campagne di manutenzione, certi interventi, l’escursionismo di massa. E naturalmente i fotografi: per chiederci come sia cambiato, nel corso di cento anni, il modo di guardare, e di raccontare la strada. E quale significato abbia il fatto che la sua ultima rappresentazione, quella con cui si chiude la mostra, la si veda su uno schermo comandato da un computer: la sua mappatura in 3D fatta con lo scanner laser.

Strada delle gallerie

Parallelamente alla mostra proseguono gli incontri serali:

  • Sabato 10 giugno a Palazzo Toaldi Capra, Giancarlo Torresani (fotografo, critico fotografico e operatore culturale nell’ambito della comunicazione visiva) intratterrà il pubblico con La guerra nel mirino: Ruoli e testimonianze fotografiche nella Grande Guerra e dintorni.
  • Giovedì 22 giugno a Palazzo Toaldi Capra, Carlo Bettanin e Bruno Capozzo relazionano in Dopo la guerra: la nuova vita della strada delle gallerie - opere e manutenzioni
    Carlo Bettanin è stato per trent’anni responsabile dell’ufficio tecnico della Comunità Montana e in tale veste ha curato, fra i vari interventi di ripristino e manutenzione di opere della grande guerra sul Pasubio e sul Novegno, quelli della strada delle gallerie.
    Bruno Cappozzo, per molti anni presidente del Cai di Schio, ha collaborato con la Comunità Montana dirigendo, data la sua conoscenza dei problemi del Pasubio e la sua esperienza di ingegnere, molti degli interventi di ripristino della strada.
  • Mercoledì 5 luglio presso Lanificio Conte spazio espositivo, Federico delle Pezze ( è specializzato in rilievi con il laser scanner di luoghi complessi come siti archeologici, chiese, contrade, cave. Nel 2014 ha eseguito il rilievo dell’intera strada delle gallerie esposto in mostra) parlerà del Rilievo con il laser scanner della strada delle gallerie.
  • Venerdì 25 agosto presso il Lanificio Conte spazio espositivo, Manjuel Grotto (Manuel Grotto è ideatore, per conto del Comune di Schio e dell’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, del progetto dell’Alta Via. È membro del Comitato Scientifico Regionale per la celebrazione del Centenario della Grande Guerra) parlerà dell, Alta Via della Grande Guerra sulle Prealpi Vicentine - progetto e prospettive
  • Venerdì 15 settembre a Palazzo Toaldi Capra,Annibale Salsa (past president generale del CAI, ha insegnato antropologia filosofica e culturale all’università di Genova ed è appassionato studioso della cultura alpina) parlerà della Costruzione dei paesaggi - natura e storia

Strada delle gallerie

Alcune foto che accompagnano questo articolo sono di Andrea Tessaro e Paolo Tomiello

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