#192 - 6 maggio 2017
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Pagine Preziose

Il rapimento e l'assassinio di Aldo Moro (16 marzo - 9 maggio 1978)
sono molto più di una pagina sanguinosa e terribile della nostra storia;
molto più di un sequestro e di un omicidio.

Il giorno più lungo
della Repubblica

Un paese ferito nelle lettere a casa Moro durante il sequestro

Umberto Gentiloni Silveri - Editore: Mondadori

La violenza delle Brigate rosse colpisce un simbolo, un uomo che aveva intrecciato la propria biografia con il percorso e le stagioni dell'Italia repubblicana, dall'impegno nell'Assemblea costituente fino alla crisi degli anni Settanta.
Commissioni d'inchiesta, storici, magistrati, giornalisti hanno cercato di comprendere cosa fosse realmente successo in quelle tragiche giornate di quasi quarant'anni fa, tutti alla ricerca di tracce di una verità che finora è sempre stata accompagnata da molti punti interrogativi. Ma che cosa ha rappresentato quel tornante decisivo nella coscienza più profonda della società italiana?

Dal primo giorno del sequestro, la famiglia Moro viene letteralmente sommersa da un fiume di lettere: pensieri, disegni, foto, preghiere, piccoli grandi gesti di vicinanza e solidarietà. Una corrispondenza spontanea e abbozzata che spesso non ha neppure un indirizzo corretto o un destinatario adeguato.
Scrivono italiani e italiane di ogni età e condizione: bambini delle scuole elementari e pensionati, operai e intellettuali, detenuti e funzionari dello Stato, politici più o meno affermati, nonché associazioni, sindacati, partiti che intendono partecipare a un funerale collettivo, quello della Repubblica e delle sue basi fondanti.
Questa imponente mole di lettere, messaggi, telegrammi torna oggi per la prima volta alla luce – riordinata e consultabile nel Fondo Aldo Moro presso l'Archivio Flamigni –, dopo essere rimasta sepolta per decenni dentro scatole di cartone o buste di plastica, amorevolmente custodite dalla moglie Eleonora e dai familiari dello statista.

Nel rivisitare la corrispondenza di casa Moro dal giorno del sequestro a quello del ritrovamento del cadavere e fino agli anni più recenti, Umberto Gentiloni Silveri seleziona e propone al lettore i passi dove è più evidente la distanza tra il sentimento comune di una condivisione diffusa e la violenza del progetto eversivo brigatista, e dove sono emotivamente più intensi i segni del rapporto tra la dimensione personale di chi scrive e i grandi scenari della storia che si muovono sullo sfondo. Ne scaturisce una lucida e partecipe analisi della più grande cesura del nostro passato, un viaggio a ritroso in un'Italia scomparsa, ma che, da allora, continua a interrogarci da vicino.

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