Trump insiste
di Dante Fasciolo
Abbiamo aspettato con ansia al traguardo
l’arrivo del nuovo presidente Usa,
e finalmente si è mostrato nel suo splendore
confermato e rafforzato dal ciuffo oro.
Bene, finalmente! Dopo aver demonizzato
la riforma sanitaria che dà assistenza ai poveri,
rafforzando le lobby della medicina privata;
dopo aver messo in atto disposizioni
per riaprire vecchie miniere di carbone,
infischiandosene del dirompente
inquinamento e della salute dei cittadini;
ecco la brillante idea di firmare disposizioni
per caricare di dazi le merci straniere
e tornare ad una politica commerciale protezionista.
E’ tutto questo che ansiosamente ci aspettavamo?
Certo che no…troppo poco…e Trump
che è politico fine, accorto e fantasioso,
per accontentarci e dichiararsi politicamente vivo
sta studiando altri colpi di teatro:
presto ci saranno barriere, oltre quelle verso il Messico,
quelle contro gli aerei delle nazioni antipatiche,
contro gli uccelli rei di sconfinare ad ogni cambio di stagione,
e contro aria e vento che cambiano verso senza il suo permesso.
Risparmia la pioggia e un motivo c’è:
la psichiatria americana afferma che la pioggia
è l’unico rimedio per mantenere la testa fresca.
Nel frattempo qualcosa da noi è cambiata:
gli analfabeti politici sovranisti
e le formazioni spurie che inneggiavano a Trump, tacciono.
Sarà un silenzio devozionale e di preghiera?
O la resipiscenza di quanto sia insignificante
ancorare le proprie idee al nazionalismo,
e quanto sia inconcludente navigare nel vuoto
del populismo della rete, della piazza, del disfattismo tout court?