#188 - 25 marzo 2017
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

Superbia

di Dante Fasciolo

Quando i Bersaglieri al soldo dei Piemontesi
irruppero con forza a Porta Pia,
in Vaticano solerti cardinali
corsero ad avvertire Papa Pio IX.
Si narra che impauriti dissero:
“Santità lo Stato degli italiani
invaderà lo Stato Pontificio!â€
al che il Papa illuminato rispose:
“Tranquilli, sarà lo Stato Pontificio
ad invadere lo Stato Italiani.

Corsi e ricorsi storici.
Anche oggi c’è chi nell’imminente ultimo attacco
alla conquista del potere centrale
grida ai governanti di Roma
“arrendetevi siete circondatiâ€,
ignorando la bandiera bianca,
alzata per la resa dai più politicanti.
E anche oggi, c’è un arrabbiato Nino Bixio,
che ignora, come allora, le bandiere bianche di Porta Pia,
e continua a bombardare per distruggere.

Nel 1870 vinsero i Piemontesi,
ma portarono - (strano tragitto) -
la Capitale d’Italia da Firenze a Roma,
e piano piano, fino ai giorni nostri,
cominciarono presto a confondersi con la burocrazia
sia quella Papalina sia la nuova suggerita dal popolo.

Corsi e ricorsi storici:
chissà se la rabbiosa superbia accerchiatrice
non finisca alla fine del gioco
a rimanere accerchiata, abbracciata ed inghiottita,
e sarà allora necessario - (ironia della sorte) -
chiamare a Roma qualcuno da Firenze!

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