#187 - 18 marzo 2017
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterŕ in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerŕ il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore č giŕ  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore č la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererŕ  l'amore per il potere, sia avrŕ  la pace (J. Hendrix)
Racconto

Mancanza di tempo

di Ruggero Scarponi

Da quando mi sono messo in pensione ho cominciato a girare la cittĂ . Con calma, con molta calma.
La mattina mi studio un itinerario e poi vado, da solo, con l’ autobus o la metro. Ora, che ho tanto tempo per me, posso permettermi di lasciare la macchina in garage e farmi trasportare dai mezzi pubblici. D’altronde, non mi sono sposato, sono “single”, come si dice oggi, e posso organizzarmi come mi pare. E d’altronde ho dedicato tutta la mia vita al lavoro, un lavoro intenso, pieno, rivolto agli “altri” e non ho mai trovato il tempo di pensare a me.

Ora vivo in una bella casa, con una governante che pensa a tenere tutto in ordine e a prepararmi i pasti e posso dedicarmi ai miei interessi, che grazie a Dio sono numerosi.
Ho lavorato bene per gli “altri” e conservo tante amicizie. E ho anche ricevuto molto. Tante persone si ricordano di me e mi vengono a trovare, oppure m’ invitano a casa loro in occasione di feste e ricorrenze. Insomma della mia vita non mi lamento proprio.
Luisa, la mia governante, talvolta mi rimprovera – Eh caro lei, ne avesse volute di donnine! So io, quante le facevano il filo e se lo mangiavano con gli occhi, era proprio un bel partito sa - dice Luisa - così giovane, attraente, un buon impiego…ma lei niente, non l’ha mai degnate di uno sguardo…eppure, un bell’uomo come lei, l’avrebbe fatta felice una moglie. E poi aggiunge, sempre Luisa - ma guardi sa, che, se volesse, ancora oggi…d’altronde è ancora giovane…ci pensi su.- E sì, ci mancherebbe! Una moglie, alla mia età. No, sono troppo abituato a essere indipendente, chi me lo fa fare.

Ma…Insomma…comunque non è che volessi parlare di me e dei fatti miei. In realtà volevo raccontare un fatterello, un aneddoto. Girando con gli autobus si incontra tanta gente e non è raro che si faccia anche un po’ di conversazione. Ora, non più di due o tre giorni fa, mi capitò di scambiare quattro chiacchiere con un tipo piuttosto originale e che mi ha dato da pensare.
Presi, quella mattina, l’autobus della linea che porta da casa mia al centro e trovando un posto libero, mi misi seduto. A fianco a me, c’era un signore che scuoteva il capo, con aria sconsolata. Gli rivolsi lo sguardo un paio di volte, così, tanto per capire se fosse visibile il motivo del suo scontento. Ma a un certo punto fu proprio lui a parlarmi. Mi fissa e mi dice – Io non ce la faccio più…- a quel punto mi faccio attento, cerco di capire…- io non ce la faccio proprio più! - ripete convinto. Poi, leggendo un’espressione interrogativa sul mio volto, comincia a spiegare - vede, il mio problema è che io, non ho tempo, e tutti, lì, addosso a me, che mi chiedono, pretendono, esigono, e non capiscono che io non ho tempo – il tipo m’incuriosisce e azzardo - una vita molto impegnata, la sua? La capisco eh, anche io… - non mi fa finire la frase che riprende a lamentarsi - il lavoro, lo studio, la casa, la dichiarazione dei redditi, le scadenze mensili e … io non ce la faccio più. - Vorrei intervenire e sto per dire qualcosa, ma quello mi previene - mia madre, per esempio, mi tormenta ogni giorno perché vuole che vada alla posta e qui e là e non so più cos’altro…Ma io, non ho tempo! Non si rende conto, la vecchia, che ho da studiare, e se non studio il pomeriggio, quando torno dal lavoro, quando studio, allora? - lei lavora? – domando - ma lui, come se non mi avesse neanche sentito - mia madre, non lo capisce proprio che debbo mettermi sotto a preparare gli esami, e poi non mi si dica come ha fatto quella stupida di mia zia, la sorella di mia madre, con quella vocetta acida – che studi a fare, che studi a fare? tanto gli esami non li dai mai, almeno potresti renderti utile in famiglia! se solo ci ripenso…uhhh mi viene un nervoso…! Gli esami non li do mai, dice quella, e già, se solo avessi tempo…! li darei, eccome se li darei…per esempio adesso che stavo preparando quello di filosofia, l’avrei dato, mi creda, mi bastava una settimana, ancora una settimana… e avrei completato la preparazione…ma che ne sa quella scema, di queste cose! e ci fa pure dello spirito. E al lavoro, al lavoro poi - rivolgendosi a me - al lavoro, caro signore, è un massacro, un vero e proprio massacro, ieri, il Direttore mi chiama e m’ ingiunge, (senta bene questa), mi ingiunge – (lo dice sottolineando con forza le vocali) - di preparare la lettera che mi ha chiesto la settimana scorsa. Che bestia! che imbecille! Ma è chiaro che se avessi avuto tempo l’avrei scritta da un pezzo! Possibile che una cosa tanto ovvia…Eppure un Direttore dovrebbe capirle certe cose. E poi ancora…ancora…ma gliene direi di cose, eh! se gliene direi… purtroppo debbo andare…- e alzatosi di scatto, come una furia si avventa all’uscita - purtroppo però non ho tempo - mi urla, volando dal predellino - Eh già , e io allora? che stamattina pensavo di avere tanto tempo per organizzarmi la vita…?

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