Tutto può cambiare
di Federica Fasciolo
Prendi una ragazza che ama la musica e che viene lasciata dal suo fidanzato che sta diventando famoso, e prendi un produttore ormai in crisi che la sente per caso cantare in un bar, su un palco su cui non sarebbe nemmeno voluta salire, e che si accorge di lei e della sua canzone.
Sembra quasi fin troppo banale, per poter essere interessante.
E invece… no.
John Carney (Once) ha scritto e diretto un film che parte da premesse che potrebbero sembrare poco originali e che invece si sviluppa in modo da rendere quasi impossibile non innamorarsene: dialoghi spigliati e spontanei, personaggi di cui pian piano veniamo a conoscere la storia e caratterizzati bene abbastanza da sembrare persone vere. Relazioni che si sviluppano momento per momento autenticamente, senza mai bisogno di forzature.
Tutto ciò fa sì che nonostante i temi trattati siano svariati (e per fortuna), il tutto si mescoli in un insieme armonico piacevolissimo da seguire. La musica è ovviamente il filo conduttore, insieme a tutto ciò che le ruota attorno (dalla passione pura per essa, senza ulteriori scopi, al desiderio di calcare palchi, fino a chi la vede principalmente come fattore di profitto), ma insieme ad essa danzano amicizia e amore, famiglia e consapevolezze, gratitudine e ricordi.
La forza di questo film sta nelle piccole verità che svelano alcune delle battute, nel modo originale in cui Greta (Keira Knightley) e Dan (Mark Ruffalo) finiscono a registrare canzoni, nei momenti tra amici che non sembrano costruiti a tavolino ma vissuti.
Per la maggior parte delle scene, a un certo punto, è impossibile non avere un sorriso stampato sulla faccia (e per assicurarmi di non essere solo io la “folle”, mi sono guardata intorno e le facce degli altri mi hanno dato conferma).
Anche la regia e il montaggio sono dinamici quando ce n’è bisogno, tenendo bene il ritmo del film. L’ambientazione non è più Dublino (come in Once), ma New York, regno dei sogni non idealizzato, ma sfondo perfetto raccontato da varie prospettive.
Ci sarebbe molto da aggiungere, se così facendo non svelassi troppo. Quindi vi consiglio semplicemente di andare a vederlo: la sua spigliatezza vi conquisterà.