#181 - 28 gennaio 2017
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

La rabbia

di Dante Fasciolo

Vocabolario alla mano, la rabbia è indicata
come violenta irritazione, provocata da gravi contrarietà
e spesso esacerbata da un senso di impotenza…
e tutti noi ogni giorno proviamo
un immenso senso di impotenza
di fronte alle tante contrarietà che ci attanagliano.

Siamo per natura egoisticamente individualisti,
come popolo italico ci distinguiamo in questa prassi
e gli esempi di vita quotidiana lo sottolineano…
salvo poi riscattare la nostra remota umanità
con gesti di improvvisa e spontanea generosità,
anche se, per molti, palese pelosità

Tuttavia, la fotografia più autentica al momento
è quella di un popolo colmo di rabbia,
ahimè! per motivazioni giustificate
e per emozioni spesso disancorate dalla riflessione…
la testa si scalda e brucia subito, e i pensieri
entrano in vortici di fibrillazione.

Ci vorrebbe un calmante, una ragione che rassicuri,
non una medicina, ma una nuova parola, e invece…
ecco che si accendono su questa rabbia
i riflettori della politica, la stampa, la TV, il web
ampi contenitori capaci di inglobare, moltiplicare, canalizzare
tutta la rabbia individuale in rabbia collettiva.

Titoli indici di squalificato giornalismo,
asservito a beceri interessi di parte;
conduzioni di programmi affidati a persone
analfabete e procaci, tutto gambe e sorrisi,
gradevoli per foto patinate, ma insufficienti
e deleteri nel produrre informazione;
squallidi poltronisti, ex bellocce in disuso e professionisti falliti
pontificano soluzioni e fanno la morale;
e post rapidi e insignificanti tra un mi piace e un’invettiva
alimentano scorribande di veleno.

Gioiscono dietro le quinte i mestatori,
occulti o palesi moltiplicatori di rabbia;
fiorisce l’arte della mistificazione,
frenare, impedire il ragionamento…
generose pennellate di vernice nera imbrattano
il pensiero e la coscienza dei cittadini.

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