La rabbia
di Dante Fasciolo
Vocabolario alla mano, la rabbia è indicata
come violenta irritazione, provocata da gravi contrarietÃ
e spesso esacerbata da un senso di impotenza…
e tutti noi ogni giorno proviamo
un immenso senso di impotenza
di fronte alle tante contrarietà che ci attanagliano.
Siamo per natura egoisticamente individualisti,
come popolo italico ci distinguiamo in questa prassi
e gli esempi di vita quotidiana lo sottolineano…
salvo poi riscattare la nostra remota umanitÃ
con gesti di improvvisa e spontanea generosità ,
anche se, per molti, palese pelositÃ
Tuttavia, la fotografia più autentica al momento
è quella di un popolo colmo di rabbia,
ahimè! per motivazioni giustificate
e per emozioni spesso disancorate dalla riflessione…
la testa si scalda e brucia subito, e i pensieri
entrano in vortici di fibrillazione.
Ci vorrebbe un calmante, una ragione che rassicuri,
non una medicina, ma una nuova parola, e invece…
ecco che si accendono su questa rabbia
i riflettori della politica, la stampa, la TV, il web
ampi contenitori capaci di inglobare, moltiplicare, canalizzare
tutta la rabbia individuale in rabbia collettiva.
Titoli indici di squalificato giornalismo,
asservito a beceri interessi di parte;
conduzioni di programmi affidati a persone
analfabete e procaci, tutto gambe e sorrisi,
gradevoli per foto patinate, ma insufficienti
e deleteri nel produrre informazione;
squallidi poltronisti, ex bellocce in disuso e professionisti falliti
pontificano soluzioni e fanno la morale;
e post rapidi e insignificanti tra un mi piace e un’invettiva
alimentano scorribande di veleno.
Gioiscono dietro le quinte i mestatori,
occulti o palesi moltiplicatori di rabbia;
fiorisce l’arte della mistificazione,
frenare, impedire il ragionamento…
generose pennellate di vernice nera imbrattano
il pensiero e la coscienza dei cittadini.