#179 - 14 gennaio 2017
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Arte

Galleria La Pigna - Roma

Come è profondo il mare

Resta visitabile fino al 31 gennaio presso la storica Galleria La Pigna di Roma, la mostra di P. Michele Dolz dal titolo "Come è profondo il mare" titolo ripreso dalla canzone How Deep is the Ocean di Irving Berlin e all''altra, Com'è profondo il mare di Lucio Dalla: due testi - come scrive Lorenzo Canova nel presentare il catalogo della mostra - che si riferiscono alla profondità dell'uomo, a sentimenti d'amore e di dolore e ad abissi inconsci, alla libertà e alla limitazione, alle ascese e alle cadute, alle passioni, alle emozioni e alla loro cancellazione.

Come è profondo il mareCome è profondo il mare

Grazie alla pittura, Dolz crea un mare parallelo, uno spazio immaginario dove i pesci sembrano diventare sia le figure simboliche delle iconografie paleocristiane e dei vangeli sia i segni allegorici che parlano dell'umanità stessa, nel dialogo tra l'esistenza distesa del tempo e la dimensione atemporale dell'eternità, il cui punto di intersezione può essere rappresentato proprio dall'attraversamento dello spazio sommerso dove abitano gli archetipi, dalle immersioni in fondali dove i sogni ci rivelano messaggi enigmatici.

Come è profondo il mareCome è profondo il mare

L'unica luce di queste creature, di questi reperti sospesi, - scrive Giorgio Seveso allargando lo sguardo sulla produzione pittorica del Dolz - è il loro lirismo travolgente, l'irresistibile densità di muta poesia che è loro propria: E' una liricità che neppure cerca la metafora o l'esplicita evocazione, ma che basta a se stessa ripiegata nel suo nucleo di sentimento e trascolora sul lento impulso che forma l'immagine, che addensa o diluisce a poco a poco i contorni e le sagome....una preghiera muta ricolta a ciò che ci trascende, alla vertigine dell'inconoscibile.

Come è profondo il mareCome è profondo il mare

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