Aggregazioni laicali
consulta di Potenza
Una custodia responsabile
per uno sviluppo sostenibile
di Giancarlo Grano
Promosso dalla Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali e dai Francescani di Potenza sul tema Il Futuro della nostra Regione : una custodia responsabile per uno sviluppo sostenibileI si è tenuto a Potenza un interessante convegno. I lavori - con riferimento alle celebrazioni per la nona Giornata Mondiale per la Custodia del Creato e alla festa di S. Francesco, protettore dell’ecologia - sono stati coordinati da Rocco Chiriaco, Presidente dell’Accademia nazionale del Movimento Azzurro, che dopo avere ricordato le motivazioni e la storia dell’ambientalismo di ispirazione cristiana, ha auspicato, per il superamento dell’attuale crisi economica e demografica, un’autentica svolta nella gestione del patrimonio naturale lucano, ispirata a politiche di sviluppo compatibili e rispettose della cultura e della situazione socio-economica dei nostri territori, assicurando in tal modo, già nel breve periodo, una ricaduta positiva in termini di tutela e valorizzazione dell’habitat lucano e di sviluppo economico e sociale.
Padre Roberto Quero, francescano, ha quindi presentato i capisaldi del pensiero cristiano sulla giustizia, sulla pace e sulla integrità del creato, invitando a guardare alla natura, anche nella nostra regione, come “creatura di Dio e sorella dell’uomo”; luogo da rispettare perché apre un varco verso Dio che rivela la sua potenza creatrice, provvidente e redentrice.
Il prof. Severino Romano, Docente di Economia Ambientale presso l’USB ha poi individuato nella dotazione infrastrutturale, nel capitale umano e nel capitale naturale la vera ricchezza della regione; tutte componenti di ciò che la Banca Mondiale definisce “Risparmio Genuino”, indicatore più attendibile rispetto al PIL per misurare le performances di sviluppo e ricchezza di un territorio. Da tali fattori possono scaturire le maggiori opportunità per la Basilicata, che con le sue risorse naturali già contribuisce in modo sostanziale al benessere del Paese (petrolio) e delle regioni vicine (acqua).
Dati alla mano, egli ha dimostrato che anche la sola gestione sostenibile delle risorse naturali (acqua e foreste in primis) attiverebbe impresa, occupazione e sviluppo. Una gestione attenta di tali risorse, insieme ad un’accorta programmazione a livello regionale della pluralità di finanziamenti disponibili (fondi comunitari, royalties, ecc.), in grado di individuare obiettivi strategici chiari e definiti, potrà favorire un cambiamento di rotta rispetto al passato.
Il Sindaco di Potenza, ing. Dario De Luca, ha quindi indicato le condizioni per una rinascita della Città: anzitutto una maggiore consapevolezza delle attuali criticità che vive il capoluogo nei settori dei trasporti urbani, dell’igiene urbana e smaltimento dei rifiuti, dello spreco energetico, per immaginare coraggiosi rimedi, adeguati alla gravità della situazione; poi una lotta senza quartiere agli interessi e agli sprechi che si annidano fin dentro i gangli delle amministrazioni pubbliche; ed infine un’attiva partecipazione popolare alle scelte strategiche e lungimiranti che a breve la città dovrà adottare per un utilizzo non opportunistico e non clientelare delle cospicue risorse messe in campo dall’Unione Europea.
Nelle sue conclusioni mons. Agostino Superbo, Arcivescovo di Potenza, ha detto che quando l’uomo mette tra parentesi la relazione con Dio, anche la natura si svuota del suo significato profondo e viene trattata come un oggetto che inevitabilmente viene sfruttato e irrimediabilmente depauperato; i credenti perciò hanno il grande compito di collaborare al diffondersi di una rinnovata ed equilibrata cultura ecologica e di liberarla da condizionamenti ideologici, per orientare una intelligente azione di governo locale e regionale.
Al termine gli organizzatori hanno sostenuto la necessità di un amore quasi “francescano” alla nostra terra, e hanno preso l’impegno di proseguire nella riflessione sullo sviluppo regionale, analizzando con particolare attenzione i vantaggi e i rischi che potranno derivare dall’annunciato incremento dello sfruttamento petrolifero. In proposito è emersa la contrarietà del Laicato cattolico ad ogni attività estrattiva che non fosse compatibile con lo sviluppo autoctono della regione e che si rivelasse in contrasto con la valorizzazione delle sue tante valenze umane, ambientali ed economiche.