#168 - 26 settembre 2016
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

Tempesta

di Dante Fasciolo

C’è aria di tempesta nel mondo,
forti venti disarticolano la vita quotidiana,
soffiano quanti vogliono restare,
soffiano quelli che vogliono disarcionarli,
la meta è sempre la stessa:
il luogo-non luogo del potere
che promette ed illude allo stesso tempo.

Ci sono le elezioni negli Stati Uniti
e la sfida è all’ultimo sangue,
linfa avvelenata che alimenta parole e azioni
indegne del più misero e relitto uomo del pianeta;
nel mentre, si gioca al tiro del piccione:
uomini bianchi e neri cadono come birilli
nel grande gioco degli scacchi assassini.

Ci sono a breve elezioni in Europa
e cavalli una volta rampanti zoppicano
all’ultima curva e scivolano sul lastrico
di una irrecuperabile strada ormai accidentata.
Due cavalli di razza nitriscono all’unisono,
ma lo spartito ha note disarmoniche,
mal conciliano col coro…si è persa l’armonia.

Russia e Cina e Nord Corea ed altre nazioni in ombra
veleggiano tranquille senza scosse;
qua basta controllare esercito e controspionaggio,
zittire stampa, televisione e internet
e la democrazia è ben stretta in pugno,
si è liberi di bombardare, di alterare i commerci,
perfino di spostare l’asse terrestre con l’atomica.

Brucia il Medioriente in preda
a despoti padri-padroni delle stremate nazioni;
morti e distruzioni assuefatte
non frenano bramosie di conquiste
e mercanti di cannoni indisturbati influenzano
le nuove geografie all’orizzonte:
profili disegnati col sangue innocente

E poi c’è l’Africa, sempre ultima.
Arranca a fatica da secoli e da secoli
è facile preda per molti finti benefattori.
Il destino dei suoi uomini è legato alle barche e al mare:
un tempo rapiti, legati e deportati ai campi di cotone,
oggi costretti a salpare senza bussola
e attraversare l’infinito blu, cimitero di speranze.

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