#167 - 19 settembre 2016
L'incontro
di Marianna Bucchich
Lo amavo cosi tanto
che per vivere
mi bastava il suo respiro.
C'incontrammo in una sera di pioggia,
ero triste quella sera,
brillavano le luci
nelle stanse degli amici.
Mi guardò
e fu subito incantamento.
Continuava a fissarmi,
i miei occhi risposero al suo sguardo.
Alla fine della festa
mi chiese di ballare.
I nostri corpi furono tutt'uno
mi lesse in fondo al cuore.
Lui era giĆ tutto per me,
era l'amore di un uomo sconosciuto
eppure era giĆ
amante, amico, fratello.
Nell'uscire mi baciò sulle scale.
Le nuvole della notte
fecero spazio alla luna
fra alberi che per me avevano profonde radici.
Il muretto al quale ci appoggiammo
si trasformò ai miei occhi
nella cinta di un favoloso castello,
il castello dei miei sogni.
Fu bello amarsi
con incommensurabile passione.
Passò qualche anno...
Era il primo giorno di primavera,
brindammo sotto una pianta di limone.
Chi l'avrebbe mai detto
che sarebbe rimasta
solo l'illusione?
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