Ricostruire
di Dante Fasciolo
Sono crollati i muri,
pochi secondi e una assordante voragine
ha inghiottito uomini e pietre…
e pietre sono ora anche gli uomini
di fronte al vuoto e all’incubo.
Se un intero paese muore in un attimo,
lo strazio del cuore a lungo permane,
il dolore e la rabbia si alternano nel pensiero
che martella le tempie
e ogni ricordo affiora prepotente e indimenticabile.
Occorre ricostruire là dove tutto era…
un ordine di vita armonica
nel disarmonico aggregato edilizio
che nel tempo ha consolidato esigenze e fantasia
e realizzato l’insieme di nome paese.
E quei muri, quelle case, quelle stanze…ieri
abbracciate al declivio,
e affacciate sulla familiare topologia campestre…
ondulati orizzonti inondati di luce e colori…
culla degli amori e delle speranze future…
oggi… cumoli di sassi, sangue e lutti
reclamano attenzione e responsabilità .
Mani forti e delicate, operose e sensibili
hanno maneggiato con coraggio e con amore
tutto ciò che è rimasto oltre la polvere.
Ma altre mani, decise, determinate…
ulteriore volontà e coraggio e saggezza,
sintonia tra mente e cuore …occorrono, subito
affinchè il Paese torni ad essere Paese
nella mente, nel cuore, nel ricordo, nel futuro degli uomini.