Vacanze
di Dante Fasciolo
Quasi un riflesso condizionato,
appena ci si avvicina ad agosto,
la maggior parte dei cittadini italiani
comincia a pensare da “vacanziere”.
Anche chi fino al giorno prima era indaffaratissimo,
ecco che all’improvviso sente di potersi liberare di tutto
e tuffarsi con la fantasia (e tra qualche giorno fisicamente)
nel vortice di inconfessabile “dolcefarnulla.”
E soprattutto chi del “dolcefarnulla” ha impiegato
quasi la totalitĂ del suo tempo,
forse per un riscatto, mai ammesso, ripone speranza
su improbabili giorni di meritato riposo.
Il sole picchia, la calura mortifica le forze,
l’andatura è rallentata e la cosiddetta “voglia” decresce rapidamente.
E tuttavia, c’è sempre qualcosa che viene a turbare
la quiete appena un po’ assaporata.
Non c’è fannullone, né svogliato, né cinico totale
che non senta un brivido, un sussulto dell’anima,
una scossa in cuor suo…uno sconcerto infinito
di fronte ai quotidiani avvenimenti di sangue
che mani guidate da cuori di pietra
e da fanatiche menti malate di protagonismo,
seminano ovunque nel mondo occidentale che non sopportano
in nome di un "personale" Dio di guerra e di violenza.
E ogni volta che ciò accade,
con meraviglia ci domandiamo come possa essere possibile,
dove può portare un così incontrollabile odio,
da dove nasce, come si sviluppa, chi lo guida…
Molto si parla di rapporti tra nord e sud del mondo,
molto di potentati economici e povertĂ ,
molto dell’inerzia della politica e della cultura…
e alle parole non seguono mai fatti veramente concreti.
Le risposte nuotano nel caos e nell’incapacitĂ
di una societĂ dal respiro corto.
Questo breve tempo di “dolcefarnulla”
che ognuno di noi ha in serbo, non sia solo tempo vuoto,
uno spicchio può e deve essere riconquistato
da un pensiero personale che possa contribuire
a ristabilire equilibrio e volontĂ .