Geografie
di Dante Fasciolo
Vecchie e nuove geografie
si profilano nell’imminente orizzonte.
Nel nostro piccolo nazionale
assetti comunali nuovi affiancano i vecchi,
la geografia sposta equilibri ed attese
e il canovaccio politico di sempre rinnova le sue trame.
Ci sono grandi fervore e fermenti
ad alimentare il gioco degli innamoramenti,
e noi italiani siamo specialisti:
prima abbiamo applaudito ai secessionisti,
marcia indietro; il cuore batte per chi promette ricchezza;
macchè, le une e le altre non funzionano,
occorre un giovane e audace spadaccino del cambiamento…
ma dura poco, e poco appare quel che fa in poco tempo…
nuove stelle all’orizzonte gonfiano propositi
e gli innamorati di ogni stagione
cullano ancora una volta i loro sogni maldestri.
In questi giorni il Bel Paese è in lutto,
e non è la prima volta…ma tutto passa in fretta.
I fomentatori di odio continueranno la loro sterile battaglia,
gli ingegneri del pallottoliere costruiranno coalizioni,
i seminatori di sventura cambieranno le loro maschere…
gli opportunisti di ogni risma, nell’ombra, rideranno
di questo folle popolo di facili innamoramenti…
Nuove geografie? , si!, e drammatiche,
dall’ Est all’Ovest, dal Nord al Sud
di questo mondo che si sta spogliando ogni giorno
dei sentimenti, dei principi, del senso della vita in comune
e si perde dietro i giochi del sottomuro…
mentre confini artificiali tracciati dal denaro
non reggono all’urto della violenza che il denaro stesso alimenta.
Occorre rivedere le geografie della vita terrena? Si!
A cominciare dalla geografia della nostra rattoppata coscienza.