#159 - 30 maggio 2016
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

Europa

di Dante Fasciolo

Non c’è due senza tre,
afferma un vecchio proverbio;
e l’Europa oggi ha di fronte tre grandi problemi:
immigrazione, Inghilterra, Trump,
tutti e tre riconducibili al problema dei problemi: l’economia.

Partiamo dal più ravvicinato:
l’uscita o meno dall’Europa dell’Inghilterra.
A breve le elezioni lo stabiliranno,
e da molto i due schieramenti si fronteggiano
ciascuno con le proprie ragioni.

Ma l’Europa non sembra preoccuparsi più di tanto,
e lascia a briglia sciolte le fazioni
che le diverse nazioni europee esprimono:
tiepide e attendiste quelle favorevoli all’unità,
verbalmente violente, dinamiche e disfattiste le altre.

C’è il problema degli emigranti,
che si trascina ormai da troppo tempo,
ma una decisione forte, ragionata, opportuna
è lungi dall’essere messa in gioco
e il problema rivela sempre più impotenza e irresponsabilità.

Terza questione all’orizzonte,
l’incognita che l’autunno porti
Trump a Presidente degli Stati Uniti.
L’occhiolino a Putin, trattati da rimuovere,
disimpegno difesa Nato, mercato…

Tutto può succedere in breve tempo,
possono saltare equilibri già precari tra occidente ed oriente
possono innestarsi dinamiche devastanti
nella produzione, nelle relazioni industriali,
in economia, nelle relazioni tra nazioni.

L’Europa deve muoversi in fretta
se non vuole rimanere schiacciata
dall’avanzata del mondo Asiatico e le pressioni Africane,
né rimanere spiazzata dal nuovo ruolo
che avrà l’America nello scacchiere mondiale.

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