Una iniziativa della Provincia Autonoma di Trento
Formazione e sensibilizzazione
Press Tour e Fact Check
Salvate il soldato orso
E' in distribuzione sul territorio della Provincia Autonoma di Trento un nuovo pieghevole che contiene il decalogo del comportamento da tenere nei confronti dei plantigradi, sul territorio provinciale inoltre sono in fase di posizionamento dei cartelloni che ricordano la presenza di questi animali e informano le persone su come comportarsi.
Proseguono inoltre i press tour riservati ai giornalisti e gli incontri informativi aperti alla popolazione. "A breve – annuncia l'assessore Dallapiccola - sarà on-line anche il nuovo sito dedicato a questi temi, che sarà facile da consultare anche su Smartphone e soprattutto comprenderà uno specifico spazio, denominato Fact Check, in cui troveranno risposta tutti i dubbi e i quesiti avanzati dai cittadini".
Trascorsa la prima settimana di aprile si pensa che gli orsi siano quasi tutti in attività . Si è deciso quindi di aggiornare e rafforzare la segnaletica sul territorio relativa al comportamento da tenere nelle zone frequentate dagli orsi. Sono stati rivisti i manifesti e i depliant in distribuzione.
Nel sito che sarà on-line a breve si parlerà anche di lupo e lince e ci sarà uno spazio apposito per rispondere a qualsiasi domanda di chiarimento. Oltre ad un incontro formativo specifico, per i giornalisti è in fase di organizzazione un nuovo press tour. Con il Ministero dell'Ambiente ed Ispra è stato istituito un tavolo di lavoro mentre con Muse e Parco naturale Adamello Brenta si riunirà a breve un tavolo di partecipazione ed informazione. Anche la Sat prosegue nelle iniziative di formazione sui grandi carnivori nei confronti dei propri soci.
Quanto ai dati a fine 2015 erano sicuramente presenti sul territorio provinciale 23 adulti (8 maschi e 15 femmine), 14 giovani (10 maschi, 4 femmine) e 11 cuccioli (2 maschi, 2 femmine e 7 indeterminati). Sempre nel corso del 2015, si sono registrate 7 nuove cucciolate, per un totale di 13 cuccioli. 5 invece gli esemplari rinvenuti morti, fra cui BJ1, femmina di 10 anni con i cuccioli F22 e M33, uccisi e parzialmente consumati da un orso maschio in val di Tovel. Entrambi i cuccioli di Daniza, invece, nati come si ricorderà nel 2014, hanno superato con successo la stagione invernale 2014-2015, svernando regolarmente e venendo rilevati geneticamente nel corso della successiva primavera.
Sono questi alcuni dei dati del Rapporto orso 2015, presentato al Muse dall'assessore Michele Dallapiccola assieme a Claudio Groff, del Servizio Foreste e fauna della Provincia e a Simone Tenan, ecologo del Muse. Giunto alla sua nona edizione, il documento, curato dal Settore Grandi carnivori del Servizio Foreste e Fauna, con la collaborazione del Museo delle Scienze (Muse), del Parco Naturale Adamello Brenta (Pnab) e dell’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (Ispra), è consultabile sul sito www.orso.provincia.tn.it.
L’aggiornamento riguarda anche la lince ed il lupo, specie a loro volta presenti sul territorio provinciale. Scopo del rapporto è quello di fornire al pubblico un'informazione corretta, aggiornata e dettagliata sullo status della popolazione di orsi che gravita in Trentino e nelle regioni adiacenti, e registrare in maniera precisa ed analitica un insieme di dati per renderne possibile l'utilizzo da parte degli addetti ai lavori.
"Questo progetto sta procedendo con successo - ha detto Dallapiccola - *e ormai rappresenta uno strumento prezioso di valorizzazione del nostro ambiente, perché il fatto che un animale alpha come l'orso si ambienti e si moltiplichi in un habitat ne certifica la sua buona salute. La chiave di tutto però, anche per le possibili ricadute positive sul piano economico, è la convivenza con l'uomo. Abbiamo avuto negli ultimi due anni reazione veementi di segno opposto, a fronte di alcuni episodi problematici: da un lato il fronte ambientalista, rispettoso fino all'estremo della vita dell'animale, dall'altro una parte della popolazione trentina, fortemente allarmata.
Ciò complica l'operato dell'amministrazione, che naturalmente deve interpretare i bisogni e le aspettative dell'opinione pubblica. Questo progetto è però riconosciuto, anche a livello ministeriale, come di assoluto rilievo. Alla sua gestione attraverso il protocollo Pacobace vogliamo affiancare un approccio sempre più partecipato, che può maturare anche attraverso serate come questa. Lo strumento più importante sono l'informazione e la sensibilizzazione. Richiedono impegno e oneri finanziari, ma i risultati sono buoni. Migliaia sono le persone raggiunte con incontri sul territorio, cartellonistica, il sito web, e così via. Siamo convinti che questa sia la buona strada".*