Giornata Mondiale dell'Acqua
Gestione del Servizio Pubblico
Acqua patrimonio dell'umanità
La gestione pubblica del servizio idrico ha spesso incontrato difficoltà pratiche per una cronica tendenza a non fare necessari investimenti e a non eseguire le necessarie manutenzioni (ad esempio la ricerca delle perdite degli acquedotti e la loro riparazione); molti paesi hanno quindi affidato la gestione del servizio a grandi società private (come le francesi Vivendi Environment, Suez Lyonnaise des Eaux e Saur o la tedesca Rwe/Thames water).
IL finanziamento degli investimenti decisi contrattualmente fra governo e gestore è ottenuto in genere tramite considerevoli aumenti delle tariffe di vendita dell'acqua, che gli utenti hanno ritenuto sproporzionati e insostenibili, determinando una forte conflittualità fra la società civile e le compagnie private e spesso una vera e propria rivolta contro la privatizzazione delle risorse idriche e per rivendicare il diritto all'acqua come uno dei fondamentali diritti umani.
La trasformazione dell'acqua in merce è la strategia strenuamente perseguita da organismi sovranazionali come il WTO (World Trade Organization), la Banca Mondiale e il Fondo monetario internazionale che da tempo legano la concessione dei prestiti alla deregulation e alla privatizzazione dei servizi, tra cui anche la fornitura dell'acqua.
Durante il round di negoziati del WTO a Doha nel 2001 si parlò esplicitamente di eliminazione delle “barriere tariffarie e non tariffarie sui beni e servizi ambientali”, comprendendo tra di essi l'acqua. Un esplicito riferimento alle risorse idriche come bene commerciabile è contenuto anche nel NAFTA (North American Free Trade Agreement).
Nel 1998 il "Comitato internazionale per il contratto mondiale sull'acqua" si è riunito a Lisbona e ha proclamato il Manifesto dell'acqua che si conclude con l'affermazione: "L'acqua è patrimonio dell'umanità."
Il Parlamento europeo già nel 2002 aveva recepito queste sollecitazioni, ribadendole nel 2003.
Il 15 marzo 2006 è stata approvata una risoluzione in vista del quarto "Forum mondiale dell'acqua", organizzato ogni tre anni dal Consiglio mondiale sull'acqua, affermando che "l'acqua è un bene comune dell'umanità e come tale l'accesso all'acqua costituisce un diritto fondamentale della persona umana".
I primi tre forum mondiali dell'acqua si sono tenuti a Marrakech (1997), all'Aia (2000) e a Kyoto (2003).**
Il quarto si è tenuto a Città del Messico dal 16 al 22 marzo del 2006, con la partecipazione di 146 paesi e si è concluso con la "Dichiarazione degli enti locali sull'acqua".
Il Forum tuttavia non ha affermato il riconoscimento dell'accesso all'acqua come un diritto fondamentale di ciascun essere umano, stabilendo il livello minimo di 20 litri di acqua al giorno come diritto non commerciabile.
Dal 18 al 20 marzo 2007 si è tenuta a Bruxelles, nella sede del Parlamento europeo, l'Assemblea mondiale dei cittadini e degli eletti per l'acqua con 650 partecipanti tra parlamentari, sindaci, amministratori locali, rappresentanti delle imprese pubbliche dell'acqua, responsabili dei sindacati della funzione pubblica e cittadini impegnati nei movimenti in difesa dell'acqua provenienti da tutto il mondo.
Nella sessione conclusiva è stata approvata una lettera da inviare a tutti i capi di stato e di governo del mondo, a tutti i presidenti dei parlamenti nazionali e sovranazionali e ai membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite con impegni e richieste concrete.
La sesta sessione del Consiglio per i diritti umani delle nazioni unite, riunita a settembre 2007, ha discusso un nuovo studio dell'ufficio dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani sull'obbligo di considerare nel novero dei diritti umani l'accesso all'acqua potabile e l'uso di servizi igienici.***
In Italia, negli studi giuridici, si è affermata da alcuni anni una dottrina civilistica, che ha teorizzato il carattere extramercatorio del bene giuridico acqua, che dunque pur rimanendo oggetto di contratti commerciali non è sottoposto alle stesse regole di mercato degli altri beni di consumo (Alberto Maria Gambino, professore ordinario di Diritto privato nell'Università Europea di Roma).
Più di recente, è stata proposta la qualificazione dell'acqua come bene comune di rilevanza costituzionale, destinato dall'ordinamento alla realizzazione prioritaria di interessi esistenziali della persona umana. In questa prospettiva, lo studio della conformazione dei modi del godimento mette in evidenza la tendenza alla massimizzazione dell'accessibilità del bene e la determinazione normativa della sua destinazione funzionale (Gabriele Carapezza Figlia, professore associato di Diritto privato nell'Università di Salerno).