Gli oracoli e gli oroscopi sono meno imprecisi di qualsiasi teoria sociologica.
Analisi dell'oroscopo degli alberi seguendo l'itinerario divulgativo
del libro "Alberologia" di Antonio De Bono, edito da Osanna Edizioni.
dall'11 al 20 marzo - (periodo di buio)
dal 13 al 22 settembre - (periodo di luce)
Tiglio
Scoprire le affinità albero-persona
Il tiglio è un albero che produce piccoli fiori dal sapore gradevole e dalle proprietà sedative; dal tiglio si produce il miele. Le persone nate sotto questo albero presentano una personalità che può essere tranquillizzante come una carezza materna oppure pericolosa, quindi rassicurante oppure perturbante.
I ritmi della vita di questi nativi sono il risultato dell’alternanza dell’energia in movimento e del riposo, del giorno e della notte e la loro forza è sempre in agguato per la gioia dei loro partner amorosi.
Dotati di un’intelligenza razionale, dunque molto pratica, hanno in genere un carattere calmo e delicato, incapace di mentire e di sembrare troppo diplomatici.
Per quanto riguarda le amicizie, i nativi del tiglio sono persone che, anche se apparentemente superficiali, in realtà sono generose e affezionate.
Vivono per gli altri e si preoccupano costantemente per i problemi e gli affari delle persone a loro vicine. Non abbandonano mai i propri amici e sono sempre a loro disposizione. Molto buoni i rapporti di amicizia con le persone appartenenti al castagno e all’acero.
Per quanto riguarda la vita sentimentale, il tiglio è un amante imprevedibile, appassionato o casto per periodi interminabili, incostante oppure infedele.
Si affeziona fortemente al proprio partner pur lasciandolo libero, ma proverà una gelosia feroce temperata da una straordinaria capacità di chiudere un occhio per le eventuali scappatelle del partner.
A volte può inondare d’amore il proprio partner divenendo soffocante.
Buona l’intesa con le persone appartenenti alla Betulla, all’Acero e al Castagno, le quali si lasciano condurre da lui. tuttavia, per un amore durevole è molto meglio intessere una relazione con il Pino e, ancor di più, con il Corniolo.
Il Tiglio selvatico (Tilia ulmifolia Scop.)
Questo albero può raggiungere i 20-30 metri di altezza, eccezionalmente arriva a toccare i 40 metri.
È una pianta originaria dell’Europa centro meridionale, del Caucaso e dell’Asia Minore. In Italia manca solo in Sardegna. Appartiene alla famiglia delle tiliaceae che racchiude oltre settanta specie di alberi ed arbusti presenti nel vecchio continente.
Il nome tiglio deriva dal greco pliton, propriamente, ala della brattea che accompagna il grappolo di capsule dei frutti e ne facilita la disseminazione ad opera del vento.
È una specie che vegeta bene dal livello del mare fino a 1200 metri di quota, in particolare su terreni freschi e leggermente acidi in ambienti umidi. Si consocia con carpino, farnia, olmo campestre e montano, ontano nero, frassino, acero montano e faggio. Il tiglio ha un rapido accrescimento ed è anche molto longevo, può raggiungere i 600-800 anni di vita; ha un fusto slanciato e diritto, rivestito da una corteccia argentea, liscia da giovane, fessurata in solchi longitudinali negli esemplari adulti. La chioma è cupolare, ampia e con una fitta ramificazione.
Le foglie sono lunghe dai 6 ai 12 cm, sono decidue, alterne, con picciolo pubescente1. Entrambe le pagine possono essere pelose, quella superiore è verde scuro, quella inferiore è più chiara.
I fiori sbocciano a fine giugno, e sono portati a 1-6 in cime pendule, sono profumati e giallognoli. Il frutto è una pseudosamara2 con pericarpo3 subgloboso e piriforme, con guscio spesso rivestito da peli. È una specie “mellifera” che ha una buona proprietà nettarifera, dalla quale si ottiene un miele di buona qualità e profumato, grazie all’odore che emanano i fiori.
Il tiglio era considerato sacro e, nei villaggi, venivano prese le decisioni pubbliche più importanti sotto un grande albero. Il tiglio veniva piantato per l’ombra prodotta dalla chioma e per il profumo dei suoi fiori, già nell’antica Roma. Proprio per il suo profumo, era diventato per i greci simbolo di femminilità, per questo credevano che l’albero nascesse da una ninfa. Infatti, la leggenda narra che Filira, figlia di Oceano, ebbe una relazione con Crono.
I due vennero colti in flagrante da Rea, moglie di Crono, il quale per scappare si trasformò in un cavallo. Dalla relazione clandestina nacque Chirone, un bambino metà uomo e metà cavallo. La madre, Filira, vergognandosi dell’accaduto, chiese al padre di essere trasformata in un albero, che prese il nome di tiglio.
Chirone avendo ereditato le capacità curative della madre che si era trasformata in un tiglio, divenne un grande curatore. Infatti, il tiglio possiede molte proprietà officinali. I fiori possiedono proprietà sedative perché contengono un’essenza aromatica a base di magnesio.
Gli infusi dei fiori hanno anche proprietà diuretiche, depurative del sangue, antisclerotiche e diaforetiche (favorisce la sudorazione); con un effetto tonificante se nell’infuso vengono aggiunte delle gocce di limone. Inoltre i fiori e la corteccia hanno la capacità di ridurre la viscosità del sangue, per questo prevengono infarti e trombosi. Le foglie e la corteccia cotte insieme alla sugna erano ritenute ottime per curare i foruncoli. Invece cotte nell’acqua, utili per piaghe, emorroidi ed infiammazioni gastrointestinali. Hanno anche proprietà emollienti, anticatarrali, antiasmatiche e ipnotiche.