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Firenze - 15 / 20 marzo
Artour-O il Must
XXXIII edizione
Theodossia Tziveli è Madrina di questa edizione,
la XII che si svolge a Firenze
5 giorni in casa ideale, tra arte impresa creatività bellezza design musica, tra mostre d’arte contemporanea, design, incontri, focus, installazioni, cene e cenacoli, premi e riconoscimenti , mostre collaterali, e una sezione dedicata ai bambini e agli artisti insieme.
Le sezioni - Interior, a Tavola, il Parco, il Percorso in Città, i kids, il gAt, gli Artour-O d’Argento, i
Focus;
Cos’è – Un hub di progetti dedicata alla promozione della creatività dell’arte
contemporanea, del design, del mondo dell’Impresa e delle Istituzioni, una casa ideale per
tutta la città;
Dove - Le due sedi principali: Villa Le Rondini e il Liceo Artistico di Porta
Romana e Sesto Fiorentino - Fi;
Come – Ogni Committente partecipa presentando un progetto d’arte
e design;
Perché – Il format intende sottolineare che l’arte è motore per l’impresa e la vita. In
particolar modo è attento alla tematica della Committenza, realtà strutturale alla storia
dell’arte italiana;
Quando - L’iniziativa, costituita da due appuntamenti annuali, il primo sempre a Firenze e
il secondo all’estero, accoglie i visitatori all’interno di una “casa”;
I Focus – I Relatori Annamaria Addabbo, Alba Cappelieri, Cristina Acidini, Karim Amirfeiz
e Bruna Moresco, Fabrizio Carabba, Andrea Margaritelli, Giuseppina Panza di Biumo,
Marzia Ratti, Donata Spadolini, Domenico Sturabotti, Paolo Zanenga, Luigi Zangheri,
Moderano Maurizio Di Maggio, Luisa Espanet, Ilaria Magni.
L’idea fondante consiste nel considerare l’arte uno strumento di comunicazione come ci
insegna la storia dell’ arte. In più riporta l’arte nel suo alveo naturale, la casa appunto,
perché l’arte è nata per essere vissuta nel quotidiano come ci insegnano i grandi del
passato.
La nuova edizione la XXIII in 12 anni predilige ancora la progettualità mirata all’eco-sostenibilità, ma è come
sempre è attenta alla versatilità e rispecchia il variegato mondo dell’arte in maniera
trasversale unendo arte, architettura, design, musica, moda, cibo e territorio.
Villa Le Rondini, è la sede principale. Qui durante tutto l’anno proseguono i cenacoli di Artour-O a Tavola, a cui si affianca ora il Liceo Artistico di Porta Romana e Sesto Fiorentino, e inoltre l’Accademia delle Arti del Disegno e negli altri favolosi spazi per l’ormai tradizionale percorso che comprende l’Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella, Fani Gioielli, Paolo Penko, l’Archivio Luciano Caruso, l’atelier Giulia Carla Cecchi, l’Hotel Londra, la Venerabile Arciconfraternita della Misericordia accanto al Duomo, ancora qualche piacevolissima new entry, luoghi che persino i fiorentini difficilmente conoscono.
I Project Leaders / Committenti presentano ciascuno il proprio progetto con gli Artisti da loro sostenuti, e qui si innesca l’aspetto fondamentale di Artour-O, l’attenzione alla Committenza che si esprime da anni concretamente con i MISA - Musei Internazionali In progress di Scultura per le Aziende. Agli Artour-O d’Argento si sono aggiunti infatti i MISA d’Argento che parlano delle identità delle aziende e della “naturale tendenza al bello degli italiani”, come asseriva convinto nel lontano ‘72 Marco Valsecchi – e grazie al cui apporto il nostro Paese è diventato il più importante scrigno d’arte del mondo.
Questa la ragione del nostro riportare
attenzione all’artista come Maestro di Bottega. Alla voce di Artour-O quindi se ne sono
aggiunte altre ben più autorevoli, e comunque in sintonia con il messaggio di Leonardo da
Vinci, il cui CV è il “nostro” manifesto, per vivere una vita senza “gabbie” mentali, e tutti
coloro che partecipano a questa nuova challenge sono persone che hanno molto da dire.
Obiettivi: Creare un ambiente abitativo/lavorativo accogliente e vivibile in modo costruttivo, grazie
all’apporto di tutti, ognuno nel proprio specifico. Il primo obiettivo era dimostrare che
Firenze, emblematicamente per l’Italia, oggi più che mai catalizza creatività stupefacenti.
Per questo desideriamo catalizzare l’attenzione delle Autorità sulla necessità di ridare vita
ai laboratori d’arte, da cui uscivano maestranze eccezionali.