#146 - 31 gennaio 2016
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

Pellegrini

di Dante Fasciolo

Camminare attraverso il campo:
ecco l’avanzare del pellegrino.
Una parola che ricorre spesso ai nostri giorni
che Francesco ha promosso a tempo di Giubileo.

E questo cammino assume valenza di sacralità
laddove rivela una motivazione di ricerca
e tende ad un incontro indefinito
con una realtà invisibile e misteriosa.

Un cammino simbolico che mette al centro
una meta in uno spazio metafisico ideale
che si concretizza nell’incontro con il mistero
capace di dare un rinnovamento spirituale.

Attraverso lo stesso campo, e nuovi campi,
e boschi e fiumi e monti;
attraverso nuove strade oggi viaggiano
nuovi pellegrini in cerca di una meta.

Le immagini quotidiane di uomini donne e bambini
in cammino tra grande disagio e speranza
ci mostrano un pellegrinare che riporta alla mente
Vecchio e Nuovo Testamento.

Un cammino apparentemente diverso,
spinto da motivazioni che nulla hanno a vedere
col pellegrinaggio giubilare…eppure,
nella ricerca di una meta ultima, egualmente sacro.

Una sacralità che assurge dal desiderio
infinitamente umano, e religioso, e sociale
così evidente, e giusto, così consapevolmente condivisibile
da coinvolgere i nostri piedi nel loro duro cammino.

Camminare insieme è dunque il destino degli uomini
di buona volontà, desiderosi di ritrovare
sulle strade del mondo il cammino ineludibile
per una autentica rigenerazione del cuore.

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