Palazzo Reale Milano
letter@perta
Chagall delle meraviglie
di Dante Fasciolo
“Tutto il nostro mondo interiore è realtà,
forse perfino più reale del mondo esterno”
Hai seguito fino in fondo il tuo pensiero, e lo hai rappresentato.
Con tenacia e soavità hai imposto a tutti noi
il tuo semplice modo di essere coerente.
E nessuno osa contraddire le tue contraddizioni,
segni forti che evidenziano la ragione del cuore.
S.Pietroburgo è lontana ed inaccessibile per chi professa la tua religione,
ma tu, Mosè Chagall, troppo giovane per capire,
aggomitoli i tuoi giorni fanciulli tra le capanne di legno
e le fragili dimore della pittoresca Vitebsk.
Hai giocattoli viventi: a gara con i coetanei, molesti il paziente asino,
rincorri attaccato alla coda lo scontroso maiale, e a galli e galline non dai pace.
E’ tutto il tuo mondo, semplice e gaio, ma anche triste e rassegnato.
Quando fu possibile lasciasti, ormai grandicello, il piccolo borgo
e la grande città una volta proibita ti accolse e cominciò a forgiare il tuo talento.
Troppo grande, troppo diverso, in quel tempo, per restare rinchiuso.
Capitale dei fermenti artistici, Parigi chiama con forza.
E Parigi vale bene un cambio di nome. E scegliesti quello di Marc;
quasi a sottolineare la volontà di raccontare come l'originale dell’Evangelo,
e di trasmettere quel sapere
che la grande città di San Pietroburgo ti aveva impresso
così come, ubbidiente, Marco fece sotto la guida del sapere di Pietro.
Il tuo antico mondo, che hai conservato nella bisaccia dei ricordi
e delle fantasiose tue suggestioni giovanili, assume ora smaglianti colori.
Cuore e memoria, passione e libertà vivono vibranti sulle tele:
uomini e animali di remote fattezze dominano gli spazi e impongono visioni.
E al sentimento ecco affiancarsi una nuova ragione
di intendere e di rappresentare.
Tutto il mondo ora appare come un infinito sogno,
e il tuo mondo colpisce come meteora il mondo reale di ciascuno.
Una fiabesca sapienza rimanda ai miti millenari, ai culti antichi.
Le tue tele si presentano simili a totem che ammiccano al futuro dell’uomo
per liberarlo dalle catene della perenne lotta tra il bene e il male,
tra l’odio e l’amore, tra il finito e l’infinito, tra il naturale e il soprannaturale,
ed indicano un nuovo cammino.
L’antico esodo dei tuoi padri è vivo in te,
e le tue bizzarre figure bene rappresentano
il nuovo esodo a cui tu richiami l’unamità agli albori di nuove ere;
e ti fai nostra guida attraverso una poetica simbolica e surreale,
unica, forse, capace di conquistare la nostra anima.