AEA, 2015, - L’ambiente in Europa: Stato e prospettive nel 2015 -
Relazione di sintesi, Agenzia europea dell'ambiente, Copenaghen
Da sintesi - capitolo secondo
L'ambiente in Europa
Per raggiungere la "visione" del 2050 (vedere articolo precedente numero del giornale) bisogna concentrare le attività in tre settori chiave:
• proteggere il capitale naturale che sostiene la prosperità economica e il
benessere umano;
• stimolare uno sviluppo economico e sociale efficiente nell’uso delle risorse
e a basse emissioni di carbonio;
• salvaguardare le persone dai rischi ambientali per la salute.
I dati indicano che, nonostante la po litica ambientale abbia portato molti miglioramenti, ci attendono sfide sostanziali in ognuno di questi settori.
Il capitale naturale dell’Europa non ha ancora raggiunto livelli di protezione,
conservazione e rafforzamento in linea con le ambizioni del 7° Programma
d’azione europeo per l’ambiente.
La riduzione dell’inquinamento ha migliorato
significativamente la qualità dell’aria e delle acque europee, ma la perdita delle
funzioni del suolo, il degrado del territorio e i cambiamenti climatici continuano
a destare preoccupazione perché minacciano i flussi di beni e servizi ambientali
alla base della produzione economica e del benessere dell’Europa.
Una vasta percentuale di specie protette (60%) e tipi di habitat (77%) è ritenuta
in uno stato di conservazione non favorevole, e l’Europa non è a buon punto
per raggiungere l’obiettivo generale di fermare la perdita di biodiversità entro
il 2020, anche se alcuni obiettivi specifici sono stati raggiunti.
Guardando al futuro, gli impatti dei cambiamenti climatici sono destinati a intensificarsi e le
cause della perdita di biodiversità continueranno a esistere.
Per quanto riguarda l’efficienza nell’uso delle risorse e la società a basse
emissioni di carbonio, più incoraggianti appaiono le tendenze a breve termine.
Le emissioni di gas a effetto serra sono diminuite del 19% a pa rtire dal 1990,
nonostante un aumento del 45% della produzione economica.
Anche altre pressioni ambientali si sono dissociate in termini assoluti dalla crescita
economica. L’uso dei carburanti fossili è diminuito, così come le emissioni di
alcuni inquinanti prodotti dai trasporti e dall’industria.
Più di recente, l’uso totale delle risorse dell’UE è diminuito del 19% dal 2007; inoltre si generano
meno rifiuti e i tassi di riciclo sono migliorati in quasi tutti i paesi.
Anche se le politiche stanno funzionando, la crisi finanziaria del 2008 e la
conseguente recessione economica hanno contribuito alla riduzione di alcune
pressioni, e bisogna vedere se tutti questi miglioramenti saranno mantenuti.
Inoltre, il livello di ambizione delle attuali politiche ambientali potrebbe essere
inadeguato per raggiungere gli obiettivi ambientali a lungo termine dell’Europa.
Ad esempio, le proiezioni delle riduzioni di emissioni di gas a effetto serra
sono attualmente insufficienti per avvicinare l’UE all’obiettivo di riduzione delle
emissioni dell’80-95% entro il 2050.
Per quanto riguarda i rischi ambientali per la salute, ci sono stati miglioramenti significativi nella qualità dell’acqua potabile e delle acque di balneazione negli ultimi decenni, e alcuni inquinanti pericolosi sono stati ridotti. Nonostante i miglioramenti della qualità dell’aria però, l’inquinamento atmosferico e acustico continua ad avere gravi conseguenze per la salute, in particolare nelle zone urbane.
Nel 2011 circa 430.000 morti premature nell’UE sono state attribuite alle polveri sottili (PM2.5).
Si stima che l’esposizione al rumore ambientale contribuisca ad almeno 10.000 casi di morti premature
dovute a coronaropatia e ictus ogni anno.
Il crescente uso di s ostanze chimiche inoltre, in particolare nei prodotti al consumo, è stato associato ad un aumento delle malattie e dei disturbi del sistema endocrino negli esseri umani.
Le previsioni dei rischi ambientali per la salute nei decenni a venire sono
incerte, e destano preoccupazioni in alcuni settori.
Le proiezioni del miglioramento della qualità dell’aria, ad esempio, non sono sufficienti per
evitare che la salute e l’ambiente continuino a essere danneggiati, mentre si
prevede che le conseguenze per la salute causate dai cambiamenti climatici
peggioreranno.
2 - continua