#138 - 26 ottobre 2015
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Racconto

Fili d'erba

di Ruggero Scarponi

Mi tradisci? Chiese Monica all’improvviso.
Come risposta Stefano esibì un’espressione sorpresa.
Sul serio, riprese Monica, voglio sapere se mi tradisci.
Stefano la guardò sardonico e le afferrò la mano sotto il tavolo.
Attento! Ammonì Monica, che ci vedono, aggiunse sottovoce.
Andiamo dentro, disse Stefano.
Perché?
Ho voglia di baciarti. Quando sei così seria mi viene una voglia matta di baciarti.
Non fare lo scemo!
Stefano le strinse forte la mano.
Ahi! Si lamentò Monica.

Fili d'erbaFili d'erba

Allora? Disse Stefano con arroganza.
Non ti sono bastati i baci di ieri pomeriggio? Disse Monica. E poi non ti bacio se non giuri che non mi tradisci.
Ma se lo sai perfettamente. Disse Stefano.
Allora è vero! Me lo dicevano le mie amiche che non dovevo mettermi con uno come te!
Non dire stupidaggini, si difese Stefano, sai perfettamente che non è così.
E tu allora giuramelo.
E va bene, te lo giuro.
Monica si distese in un ampio sorriso. Va bene, disse accondiscendente, andiamo dentro.
Stefano le strinse un poco la mano, con dolcezza e sorrise pure lui, contento di quella piccola vittoria.
Entrarono nell’edificio e andarono a nascondersi in uno stanzino buio.
Stefano allacciò Monica alla vita, la trasse a sé e le dette un bacio.
Monica, per un po’ lo lasciò fare, ma poi con un atteggiamento fintamente severo, lo ammonì con l’indice della mano destra.
E cerca di non fare come l’altro giorno, lo sai che la maestra si arrabbia se facciamo tardi.

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