#138 - 26 ottobre 2015
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di martedi 30 settembre quando lascerà  il posto al numero 368. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Racconto

Fili d'erba

di Ruggero Scarponi

Mi tradisci? Chiese Monica all’improvviso.
Come risposta Stefano esibì un’espressione sorpresa.
Sul serio, riprese Monica, voglio sapere se mi tradisci.
Stefano la guardò sardonico e le afferrò la mano sotto il tavolo.
Attento! Ammonì Monica, che ci vedono, aggiunse sottovoce.
Andiamo dentro, disse Stefano.
Perché?
Ho voglia di baciarti. Quando sei così seria mi viene una voglia matta di baciarti.
Non fare lo scemo!
Stefano le strinse forte la mano.
Ahi! Si lamentò Monica.

Fili d'erbaFili d'erba

Allora? Disse Stefano con arroganza.
Non ti sono bastati i baci di ieri pomeriggio? Disse Monica. E poi non ti bacio se non giuri che non mi tradisci.
Ma se lo sai perfettamente. Disse Stefano.
Allora è vero! Me lo dicevano le mie amiche che non dovevo mettermi con uno come te!
Non dire stupidaggini, si difese Stefano, sai perfettamente che non è così.
E tu allora giuramelo.
E va bene, te lo giuro.
Monica si distese in un ampio sorriso. Va bene, disse accondiscendente, andiamo dentro.
Stefano le strinse un poco la mano, con dolcezza e sorrise pure lui, contento di quella piccola vittoria.
Entrarono nell’edificio e andarono a nascondersi in uno stanzino buio.
Stefano allacciò Monica alla vita, la trasse a sé e le dette un bacio.
Monica, per un po’ lo lasciò fare, ma poi con un atteggiamento fintamente severo, lo ammonì con l’indice della mano destra.
E cerca di non fare come l’altro giorno, lo sai che la maestra si arrabbia se facciamo tardi.

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