#134 - 21 settembre 2015
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Teatro

Teatro dei Conciatori - Roma

Conversazione sul luogo dell'incidente

Trasfigurazione Cruenta di Jackson Pollock

di Loredana Fasciolo

Sarà in scena in anteprima nazionale al Teatro dei Conciatori di Roma dal 22 settembre al 4 ottobre, lo spettacolo Conversazione sul luogo dell'incidente Trasfigurazione Cruenta di Jackson Pollock, scritto e diretto da Giuseppe Manfridi. Protagonisti: Nelly Jensen e Giuseppe Manfridi.

Conversazione sul luogo dell'incidenteConversazione sul luogo dell'incidente

In un bosco, mentre si fa notte. Qualcosa è accaduto, ma non è chiaro cosa. Un uomo e una donna si tengono d’occhio l’un l’altra, avvinti e circospetti. Lui si chiama Jack, lei Ruth. Sanno di conoscersi ma stentano a ricordare i loro stessi nomi. Sanno di amarsi, ma sono entrambi incerti su cosa ciascuno dei due abbia da imputare all’altro. Qualcosa senza dubbio. Precipitati in un enigma, cercheranno complicità per risolverlo.

L’anima ribollente di Jackson Pollock non è raccontata attraverso un drammatizzazione biografica.
Non c’è New York, non ci sono tele stese in terra, non c’è Peggy Guggenheim, non c’è lo stuolo degli Irascibili né pennelli vorticanti, ma Pollock sì. Lui c’è. Esorbitante, addirittura. La sua febbre pulsa nei gesti, nelle parole, nell’affanno compulsivo che lo spingono alla comprensione di sé attraverso un’indagine condivisa con la sua misteriosa compagna e che si snoda in un racconto cadenzato dai ritmi inquietanti di un autentico thriller.

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