Sconcertante
Nessuno si è salvato dal genocidio a Gaza
Le statistiche documentate dall'Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani, sul genocidio commesso da Israele nella Stristcia di Gaza, rivelano cifre sconcertanti. Nessun abitante di Gaza è stato risparmiato. I dati mostrano che più di 270.000 persone, circa il 12% della popolazione, sono state uccise, ferite o detenute dal 7 ottobre 2023. In oltre due anni, l'esercito israeliano ha ucciso almeno 75.190 palestinesi nella Striscia di Gaza, tra i quali 70.248 civili. Tra questi, 21.310 bambini e 13.987 donne. È documentato inoltre il ferimento di circa 173.200 palestinesi, decine di migliaia dei quali soffrono di disabilità permanenti o lesioni gravi come amputazioni, ustioni gravi, deformità, lesioni spinali e oculari, e gravi disturbi psicologici causati da traumi ripetuti e dalla perdita di persone care e della propria casa. Circa 40.000 persone, tra cui quasi 21.000 bambini, hanno subìto disabilità permanenti o a lungo termine, con il 76% delle menomazioni agli arti superiori e il 24% agli arti inferiori. Circa 45.600 bambini sono rimasti orfani dopo aver perso uno o entrambi i genitori a causa degli attacchi militari israeliani. Migliaia di altri rimangono all'oscuro del destino delle loro famiglie, mentre altri sono dispersi, intrappolati sotto le macerie o trattenuti nei centri di detenzione e nelle prigioni israeliane.

Nel frattempo, circa 12.000 palestinesi sono stati arrestati nella Striscia di Gaza, di cui circa 2.700 sono ancora in custodia o vittime di sparizione forzata. I detenuti palestinesi nelle carceri israeliane sono sottoposti a torture e trattamenti disumani, tra cui stupri, aggressioni sessuali, fratture ossee, scariche elettriche, sputi, lanci di urina, minacce di morte per familiari, nonché omicidi premeditati o causati da torture.
Come conseguenza diretta della campagna di carestia perpetrata da Israele dall'inizio del genocidio, è stata documentata la morte per malnutrizione di 482 palestinesi, tra i quali 160 bambini. Inoltre, è stata registrata una diminuzione del 98% della quota giornaliera pro capite di acqua, a causa della diffusa distruzione delle infrastrutture idriche.

Negli ultimi due anni di continui attacchi e di rigido blocco, le autorità israeliane hanno impedito o ostacolato l'ingresso di circa l'80% delle missioni umanitarie internazionali nella Striscia di Gaza.
Sono stati uccisi almeno 1.701 operatori sanitari, tra i quali 194 medici e 376 infermieri, e altri 2.195 sono rimasti feriti. Inoltre, hanno perso la vita 255 giornalisti, 140 operatori della protezione civile, 800 insegnanti e 200 accademici e docenti universitari.

È stato registrato un aumento di quasi il 300% dei tassi di aborto spontaneo tra le donne incinte, dovuto a lesioni dirette, inalazione di gas, stress estremo, paura e traumi psicologici.
L'intera popolazione della Striscia di Gaza ha subito traumi psicologici di varia entità. La prolungata esposizione alla violenza ha creato uno stato di stress psicologico collettivo, con intere comunità che soffrono di disturbi interconnessi a causa della catastrofe in corso.

Fino al 99% della popolazione di Gaza è stata costretta a sfollare almeno una volta negli ultimi due anni, a causa della distruzione o dell'attacco alle proprie abitazioni, degli ordini di evacuazione israeliani, del timore di attacchi o della devastazione di infrastrutture che hanno reso le zone di pertinenza inabitabili.
L'Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato estese distruzioni in quasi tutte le aree della Striscia di Gaza. L'esercito israeliano ha perseguito una politica di terra bruciata, prendendo deliberatamente di mira infrastrutture, proprietà e strutture vitali.

Circa l'80% di tutti gli edifici è stato danneggiato o completamente distrutto. In particolare, sono stati totalmente distrutti o gravemente danneggiati 555.000 unità abitative 3.300 impianti industriali, 191 sedi di agenzie giornalistiche. Inoltre, sono stati distrutti o danneggiati tutti gli ospedali e circa il 95% delle scuole (621 edifici) e delle università della Striscia di Gaza. Così pure 890 moschee, 3 chiese e 205 siti storici e archeologici.
L'Osservatorio Euro-Mediterraneo ha infine osservato che, nonostante il cessate il fuoco sia entrato in vigore l'11 ottobre 2025, Israele ha commesso nei primi 11 giorni almeno 47 violazioni, con l’uccisione di 73 palestinesi mediante bombardamenti aerei o di artiglieria, fuoco di cecchini e fuoco diretto.
