#126 - 13 aprile 2015
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Poesia

Via Crucis

(ultime cinque stazioni)
antoniobruni.it
su immagini di Luigi Rincicotti

di Antonio Bruni

X
Le vesti strappate

Piumaggio e criniera
il muschio e le foglie
corteccia e pelliccia
i peli e le squame
bellezza e ricchezza
di vita selvaggia

la veste provvede
riparo e decoro
emblema di stato
occulta e richiama
distingue l’umano
ricopre la morte

XI
Crocifissione

Battuto coi chiodi
in carne dell’uomo
infisso l’editto
condanna che arresta
parola e carezza
speranza tradita
amore languente
resistere è nulla
la polvere avvolge
lo scherno di armi
infiamma l’aceto
ludibrio di mente

XII
Morte in croce

Sussultano i venti
la forza abbandona
il corpo e lo spoglia
il grido denuncia
umana la gola
implora implora
speranza è colata
nell’ultimo sangue
tumulta la terra
un lampo sublime
dilania nel tempo

XIII
Deposizione

Discende già nudo
deposto nel freddo
risuona il silenzio
nel buio profondo

l’acqua non lava
unguento non calma
carezza non scalda
lenzuolo non copre

il canto infinito
invoca stagione
rimpiange quei fiori
ma senza colore

XIV
Sepolcro

E’ priva di soffio
la spoglia bendata
in terra è già entrato
e gli inferi tocca

inerme la storia
attende verdetto
è lunga la pausa
assenza dell’uomo

la pietra ha richiuso
speranza ai fratelli
vacilla fiammella
intorno al sepolcro

www.antoniobruni.it

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