#367 - 1 ottobre 2025
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di martedi 30 settembre quando lascerà  il posto al numero 368. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
curiosità

Di nome e di fatto

Primo Carnera: come fare a pugni e diventare celebri

di Roberto Bonsi

Di nome e di fatto

Sequals è un paesino con poco più di duemila abitanti, situato nelle terre del Nord-Est di questa nostra bella area peninsulare, così particolarissima sul piano strettamente morfologico. I suoi abitanti - sequalsesi - sono conosciuti come gente laboriosa, ed appartengono con questa loro prerogativa a tutto il "Vecjo Friul”. Sequals è dunque un paese come tanti della zona, ed anch’esso nel 1976 subì dolorosamente quel grande terremoto, “taramot” in friulano, poi soprannominato dai locali con il nomignolo di “Orcalat”. Fu un sisma di magnitudo 6.5 della Scala Richter, ed erano le ore 21 del 6 maggio di quell’anno appena succitato, quando avvenne. Era un giovedì, e nel cielo brillava una magnifica Luna in fase Crescente. Vi furono più di mille morti in tutta la zona interessata.

Di nome e di fatto

Ora però torniamo alla Sequals di molti e molti anni fa, e facendo un notevolissimo salto all’indietro rispetto ai giorni nostri, torniamo come per incanto alla data di giovedì 25 ottobre dell’anno 1906. Ebbene in quella data nacque quella che poi divenne una fulgidissima “stella”, una sorta di eroe dell’a volte ambiguo e pur sempre difficile mondo della boxe di tutti i tempi: l’ormai leggendario, anche se un pò dimenticato, Primo Carnera, perché ricordiamocelo, noi, famosi e sconosciuti che si è, prima o poi finiremo tutti quanti, nessuno escluso, nel “gran calderone dell'oblio”.

Di nome e di fatto

Il fatto vuole che il suo fato (n.d.a.: Scusate il gioco di parole), , ovvero: fato=destino, del buon e giovane Carnera si sarebbe manifestato in tutte le sue forme nel corso degli anni a venire, ed appena raggiunta la maggiore età, trasferitosi in Francia per motivi di lavoro, vista anche la vita oltremodo grama e non priva di stenti che con la sua famiglia era costretto a subire nel suo pur sempre amato Friuli, cercando di mettere insieme i pasti quotidiani, e dovette ben presto darsi da fare nel cercarsi un lavoro, e per l’appunto mantenersi e “raggranellare” qualche soldo per poter così campare in maniera dignitosa. Il nostro Carnera usufruiva di un doppio passaporto, quello italiano e quello americano-statunitense. Nel 1929 si trasferì negli U.S.A.. Ebbe il soprannome di: -”La montagna che cammina”- in virtù della sua notevole stazza. Pesava infatti dai 107 ai 128 kg ed era alto 1,97. Nel corso della sua luminosa carriera professionistica di boxe, svolse ben 103 incontri e ne vinse 89, perdendone 14.

Di nome e di fatto

Negli anni anni ‘40 iniziò a girare alcune pellicole cinematografiche, ed optò anche a gareggiare nel “wrestling” che fu anche allora uno sport molto popolare in quel contesto di mondo così diverso dal nostro. Primo Carnera, anche detto: -”Il gigante buono”- ha vissuto nell’ambito di una famiglia molto povera, questo come si è sopra scritto, tanto che spesso insieme ai fratelli era indotto a mendicare, ma per sua fortuna la vita è poi girata a suo favore, ed ha avuto onori e gloria con in più un patrimonio consistente, grazie al quale, una volta ritiratosi, aprì prima un ristorante.poi un negozio di liquori. Ci fu anche un buon connubio iniziale tra Primo Carnera e il mondo del cinema. Da acclamato vincitore di diversi incontri di pugilato, il cinema, poi gli ”strizzò” l’occhiolino, e vide Primo in due versanti, il primo come attore, ed il secondo come oggetto, e ed anche come soggetto univoco di biografie, che per l’appunto riguardavano la sua persona ed il suo operato, dapprima nettamente e brillantemente sportivo, poi artistico, ed infine come ristoratore e negoziante, come già s'è detto, venditore di alcolici e di superalcolici.

Di nome e di fatto

E’ davvero il caso di dire che la sua vita, in un primo tempo priva di tutto o quasi fu davvero spossante, divenne poi come una sorta di solenne “ubriacatura”, che dette o meglio donò a lui ed ai suoi familiari un tenore di vita da benestanti. Carnera sul lato propriamente detto della salute soffrì di una malattia denominata: acromegalia (n.a.: Un eccesso di produzione di un ormone della crescita, il “Growth Hormone, GH”, spesso indotto da un adenoma dell’ipofisi, che produce una serie di modifiche dei tratti facciali e degli arti). Questo genere di malattia aumenta la mortalità, ed ancor prima, causa delle vere e proprie complicanze cardiache. La stessa come si comprende è una malattia rara causata dalla crescita eccessiva della struttura corporea dell’uomo. Quando si dice “Nomen-Omen”, Primo, di nome e di fatto, lo è stato davvero per tanti motivi, il suo lato caratteriale di persona bonaria, le sue vittorie ed il suo “exploit” di lunga durata, cinematografico (n.d.a.: Dal 1933 al 1959), ma soprattutto il suo amore verso la famiglia sua di origine e di quella che in seguito contribuì a creare.

Di nome e di fatto

Suoi films tra i diversi, furono: “L’Idolo delle Donne”, nel 1933, che fu una produzione americana, poi dei lavori italianissimi, come: “La corona di ferro”, nel 1941, “A Kid for Farthings”, nel 1955, ed ancor prima, nel 1943 girò una pellicola con Totò (n.d.a.: Il Principe Antonio De Curtis), intitolato: “Due cuori tra le belve” nel 1955, e sempre in quell’anno prese parte ad un film britannico intitolato: “Domani splenderà il Sole” (The Day,the Sun Shone), ed ecco “Ercole e la regina di Lidia”, un film mitologico, questo nel 1959, che fu la sua ultima esperienza cinematografica, ancora dei films in celluloide, in quanto il digitale in questo campo visivo, nacque a cavallo tra la fine degli anni '90 al duemila. Naturalmente queste sono solo alcune delle pellicole che come protagonista e non, prese parte, l’ormai “mitico” Primo Carnera.
Il nostro Primo, che ripetiamo oltre al nome di battesimo, fu poi chiamato in tanti modi. Egli convolò, come si suol dire, a nozze con Giuseppina Kovacic detta “Pina”, una bellissima e prorompente donna, slava di origine, e da quel matrimonio nacquero due figli, il primogenito Umberto, nato nel 1940 e deceduto nel corso del 2009, e Giovanna Maria, nata nel 1943 e morta nel 2017.

Di nome e di fatto

Carnera è stato il primo campione dei pesi massimi nella boxe che amava. Nel 1942 vinse il campionato italiano di lotta e tra il 1933 ed il 1934 fu campione mondiale di pugilato. Nel periodo americano la famiglia Carnera si trasferì in Florida, ed oggigiorno i suoi nipoti Karl e Umberto Ernesto Anderson (n.d.a.:Cognome del marito) Da parte della figlia Giovanna Maria, da quello Stato americano si sono poi trasferiti proprio a Sequals, luogo dove quasi tutto parla ancora e sempre dell’adorato e celeberrimo nonno materno. Carnera fu scoperto da un manager d’Oltralpe, mentre lavorava in un circo, ed iniziò il suo essere un “boxeur” nell’anno 1928. Prima si è scritto del suo titolo mondiale che conseguì a New York il 29 giugno 1933 e fu davvero il primo italiano a riuscirci. Al termine del suo “boxare”, tra alti e bassi, a parte il “Wrestling” ed il cinema, fu anche il personaggio di un fumetto tutto italiano, intitolato: “Dick Fulmine”, e tutto questo grazie alla sua vasta fama ormai internazionale. Il 12 maggio del 1946 mise fine alla sua carriera di pugile professionista. Primo ha avuto anche un fratello che guarda un po,’ fu chiamato Secondo. A volte la fantasia è fin troppa, si fa per dire!.

Di nome e di fatto

A Sequals, nella sua casa natale è stato allestito un museo che ne ricorda le gesta. Il “Gigante buono” per eccellenza, di questa nostra storia vera, morì giovedì 29 giugno 1967, e la causa del decesso fu una grave malattia del fegato, la cirrosi epatica, un male che purtroppo non perdona, e che non fa, per così dire, sconti a nessuno. Ricordiamo qui anche i suoi genitori, Isidoro Sante Carnera che come addetto mosaicista lavorò da emigrante in Germania e Giovanna Maria Mazziol, casalinga.
Anche la discografia di casa nostra si è a suo tempo interessata al “Fenomeno“ Carnera, questo quando lo scomparso cantautore di origine serba ma naturalizzato italiano, Goran Kuzminac, scrisse il brano: “Primo di Sequals “traccia” tratta dall’album: “Nuvole straniere”. - ”I PUGNI SI DANNO E SI PRENDONO. QUESTA E’ LA BOXE, QUESTA E’ LA VITA”-. (Primo Carnera).

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