#126 - 13 aprile 2015
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

Attacca il bottone

di Dante Fasciolo

In gergo popolare attacca il bottone
significa iniziare un dialogo anche con chi non ne ha voglia…
ma il bottone che indico io, è il bottone del lutto
che si mette sulla giacca o sul maglione
per testimoniare condoglianze e dolore.

In Kenya, in Iraq, in Siria, in Pakistan
va in scena da qualche tempo un massacro di cristiani
un vero e proprio genocidio, una pulizia etnica:

stragi di civili inermi, uomini, donne, bambini annientati
attentati e rapimenti che portano a decapitazioni plateali.

Il nostro mondo occidentale,
che si fregia essere baluardo di libertà e giustizia,
guarda stupito e inoperoso, bloccato dalla paura.
Manifesta dubbi sul da farsi, intriso di retorica laicista e ipocrisia
plaude al Papa Francesco e se ne fa scudo etico.

Nessuna reazione. Eppure in molti ci dichiarammo
“Je suis Chiarlie†e “Je suis Bardoâ€
in nome della libertà e contro la barbarie.
Oggi, nessuno indossa magliette, nessuno sfila,
nessuno riempie piazze per una protesta civile.

Nessun richiamo: si uccidono soltanto dei cristiani…pazienza!
passerà l’onda della violenza, sentenziano timidamente
gli ipocriti della politica e della comunicazione.
Illuminismo e relativismo hanno lasciato un marchio
profondo, persistente ed indelebile in molte coscienze.

Migliaia di morti non sono materia opinabile,
e il bottone di lutto non è solo per la vita dei cristiani trucidati,
vuole essere un piccolo segno,
che sappia dire: ci siamo, siamo vivi e consapevoli del male
che si abbatte sui cristiani e su tutti gli uomini liberi,
di qualunque credo religioso, di qualunque razza,
o nazione, o scelta politica o culturale…

Un piccolo segno da indossare,
per incontrare altri uomini che lo indossano,
e sapere che siamo ancora in tanti a credere
che la nostra vacillante civiltà possa rigenerarsi
nel bene comune e nella solidarietà.

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