Un'antica bevanda da bere con moderazione... e godersi la vita
Birra
di Roberto Bonsi
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La birra è probabilmente una della più antiche bevande prodotte dall’uomo e su fonti scritte dell’Antico Egitto e della Mesopotamia sono rimaste alcune sue tracce al riguardo, e qui nel vastissimo ambito della protostoria si risale almeno al V° millennio a.C..
Questo termine è stato tradotto in italiano, che è una lingua romanza, dal tedesco Bier, una sorta di prestito linguistico del 16° Secolo. Dalla medesima parola tedesca deriva il francese “Bière”, e un altro imparentamento è con l’inglese “beer”... i figli della “Perfida Albione” usano anche il termine “ale” per indicare questo nettare derivato dal luppolo. Differenziando il tutto, “ale” era per loro, la birra priva di luppolo.
Oggi, però, questa definizione è decaduta, e si accosta solo per indicare le birre ad alta fermentazione. Nella lingua spagnola, e per inteso ci riferiamo al castigliano, la birra viene tradotta come cerveza. Tornando invece alla Mesopotamia, si scrive che una traccia antica di birra sia stata recuperata su di una tavoletta cuneiforme sumera di circa 6000 anni fa, e che ritrae un gruppetto di persone intente a bere una bevanda a noi sconosciuta, con il supporto di cannucce di paglia, tutto questo da un comune recipiente.
La birra nei suoi albori ma anche dopo è sempre stata contesa da più inventori o scopritori. -”Deve essere stato un uomo saggio ad inventare la birra”- così scrisse il filosofo, scrittore e politico greco Platone, figlio dell’Atene Classica. Le birre che invece sono trattate a bassa fermentazione sono denominate “Lager”.Qui da noi, nella penisola italica, la prima popolazione che produsse la birra, fu quella degli etruschi. Salendo di parecchio nel corso del tempo, il ben noto marchio della birra Wuhrer è stato dai più considerata come quello più antico del nostro beneamato ma anche vituperato Paese, e qui siamo nel 1829 in quel di Brescia, la “Leonessa d’Italia”, dove il mastro birraio Franz Xaver Wuhrer, imprenditore austriaco naturalizzato italiano, fondò la Società che opera diffusamente ancor oggi. Nel corso dell’anno 1988 fu chiuso l'impianto di Brescia, che dapprima era a Trieste, e pur continuando a produrla con il vecchio marchio, l’azienda in questione è stata acquisita dalla Peroni, prodotta nel pavese a Vigevano, e nel tempo il tutto è stato acquistato da una grossa ditta nipponica.
Tornando per così dire bruscamente al passato remoto dei nostri tempi andati, gli antichi romani chiamavano questa bevanda con il nome di cervisia, quindi potete così nel leggere vedere attinenze tra le definizione linguistiche su questo termine che stiamo innalzando anche se non ce n'è affatto bisogno agli onori della cronaca.Sulla birra a guardarci bene c’è un …”popò” di roba. Noi vi scriviamo però lo stretto necessario, grazie al quale potete comunque entrare nel mondo birraio senza annegarci dentro oppure di uscirne con una solenne ubriacatura- Scriviamo e riscriviamo della birra “tout-court”, ed ora almeno vi facciamo sapere da che cosa è composta, anche se tutto ciò lo sanno pure i … muri maestri.
I quattro elementi- principe che compongono questo liquido nettare, che può essere chiaro, oppure scuro, biondo oppure nero, sono l’ acqua, il malto d’orzo, il luppolo e il lievito, Vi sono poi aggiunte eventuali varianti, che per l’appunto e come dice il termine sono diversificate.
- L'acqua, un elemento sacro agli dei dell’antichità e all’uomo d’oggi, risulta essere l’ingrediente che gode di maggior abbondanza nel realizzare una birretta d'occasione.
- Il malto, o meglio scrivere, il malto d’orzo, viene proprio, e per così dire, “maltato”, cioè viene fatto prima germinare, e di seguito essiccato, per infine farlo divenire malto. Questo processo diviene uno sviluppo di zuccheri fermentati, e dona il caratteristico sapore e colore della birra.
- Il luppolo invece è un fiore che dona un sapore di natura amarognola e lo aromatizza, contribuendo a ben conservare la birra. Del Luppolo ne esistono diverse qualità, e ciascuna di esse gode di una propria unicità e caratteristiche.
Visto che la memoria ancora non ci inganna e non si prende “gioco” del sottoscritto, riporto a voi che leggete: Una quindicina di anni fa con una ben assortita “combriccola” di altri colleghi e colleghe del giornalismo turistico, ci siamo portati tutti quanti, allegri e baldanzosi, in territorio sloveno (Una parte dell'ex-Jugoslavia “titina”), per un “educational”, per poi bene scrivere di questa nazione slava, che ancora non era tra le “grinfie” e le “fauci” della UE libertina e liberticida di oggigiorno (sic!). lì con il bus che ci trasportava, per molte ore siamo passati sopra un nastro d’asfalto contornato nei due suoi lati da immense piantagioni di luppolo, questa materia prima che qui in Italia avevamo con scarsità ..., da un paio di anni a questa parte sono state create delle piantagioni ulteriori, e che sono difatti in una condizione attuale di buona e costante crescita, questo in ispecie nelle regioni della Lombardia e dell’Emilia Romagna, nella Venezia- Euganea, Friuli Venezia-Giulia, Umbria ed abruzzo.
Ah!, a proposito delle varie suddivisioni regionali, sapete voi dirci quale è al momento la provincia dove è meglio diffuso, il consumo pro-capite della birra?.Si pensa che non vi siano dubbi, e tantomeno ci sentiamo di dar loro l’anacronistica patente di “ubriaconi” incalliti. Infatti si pone il dito indice sulla popolazione del incantevole e rigenerante territorio bolzanino, esteso il tutto anche nella gran parte del Trentino.Tra parentesi nel primo territorio menzionato, allora maggiormente ostile verso di noi vacanzieri, una volta, quella di un tempo oramai alle spalle, ci venivano per così dire … incontro con bombe e tagli di pneumatici delle auto, e per così dire, alla fine della … “ fiera” entrambi ci si salutava, specie ai nostri rientri, con l’orribile e puntata esposizione del dito medio, o cose più o meno similari. Ora, per fortuna, i tempi sono cambiati, ci si conosce meglio e ci si “squadra” attentamente, ma con un piccolo sorriso di circostanza o di intesa, questo specialmente davanti ad un grosso boccale di birra del posto, ma soprattutto tedesca. Ah!. Non a volte, ma spesso e volentieri, che effetto strano fanno i soldoni, ed anche questi se copiosi tendono ad … "ubriacare".
Torniamo ora a definire, dopo l’acqua ed il malto d’orzo ed il luppolo, il restante composto per realizzare la birra.
- Il lievito, anzi meglio intenderci, lievito di birra, che offre beninteso numerosi benefici per la salute umana. Rafforza il sistema immunitario, migliora l’attività digestiva e la salute di capelli, pelle ed unghie. Ricco di vitamine del gruppo B, depura il fegato e riattiva la flora intestinale.Noi ricordiamo quando con la nostra cara madre, ci recammo nello stabilimento della Forst, poco fuori Bolzano, e dove ci fecero seguire tutti i processi per arrivare infine alla birra finita ovvero per la birrificazione così ottenuta, e pronta ad essere preconfezionata, e posta la sua letichettatura, di seguito inscatolata, ed inviata dove sarà promozionata oppure dove è stata richiesta.
- Tornando per un breve istante al luppolo, e pensate che lo stesso ha un effetto sedativo e rilassante, contrasta l'ansia, e quindi favorisce il sonno notturno e non solo. Il luppolo come pianta ha anche delle proprietà antibatteriche e digestive. Scrivendo sempre di birra e del suo “grande” mondo, ecco la birra analcolica, il cui uso si perde anch’esso nella notte dei tempi, e la stessa è quasi totalmente priva di alcol. Chi Scrive la scoprì in un lontano Capodanno, in un ristorantino italiano di Lucerna in Svizzera, dove tra canti e musiche tutte italiane, tortellini ed altro cibo offerto a profusione, tra fisarmonica, chitarra ed armonica, ecco spuntare dal nulla la Tourtel.
Se vogliamo vedere la birra prodotta in ogni Stato del nostro globo terracqueo, ce n'è comprensibilmente a fiumi. Chi Scrive ha gustate la Radler (Con l’aggiunta di gassosa o di limonata, intesa come variante estiva), la boema Pilsener, birre cinesi e giapponesi, la buonissima sudafricana Lion Lager da assaporare specie con i calamari impanati e fritti, dell’Oceano Indiano, e che fu una nostra intensa esperienza personale. Ci è piaciuta all'assaggio anche la birra peruviana.
Dopo questa nostra e vostra “ubriacatura” totale di birra, sapete quale è quella preferita dagli elettricisti?. La birra alla spina, “of course!”. -”Ah!. Aha!.Ahaaa!!!”-.. Scusate la risata onomatopeica, ma abbiamo appena ingerito una birra italiana, la Menabrea in bottiglia di vetro, perché bere dalle ormai classiche lattine, e con dentro un qualsiasi liquido che va per la maggiore o meno, si sa che c'è ben poca igiene a tale riguardo, perchè dovreste esser a conoscenza che … . Le birre con il … “pedigree”, e che sono anch’esse assai note e parimenti diffuse, si trovano perlopiù in Belgio, e quasi doverosamente all’interno di abbazie trappiste. Una per tutte, tra quelle che inondano il mondo intero, è quella con il celebre marchio: “Chimay”. -”La birra, SE BEVUTA CON MODERAZIONE, addolcisce il temperamento, ravviva lo spirito e favorisce la salute”-. (Thomas Jefferson, 3° Presidente degli Stati Uniti d’America).