#366 - 1 settembre 2025
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 30 settembre, quando lascerà  il posto al numero 367. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non sà ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità ha i suoi limiti (A. Einstein). -
letteratura

San Francesco seconno noantri

Testo in lingua dell'urbe (romanesco)

Francesco

Di Bartolomeo Rossetti

Disegni di Lucio Trojano

Parte undicesima

La mejo vennetta è er perdono

Ma lo sai perché lui se comportava a 'sto modo? Nun era mica scemo! De 'ste su' stramberie mo' ce ridemo, 'sta "perfetta letizzia" che c'entrava? Voleva di' che lui li perdonava senza rancore. Noi che ne sapemo der perdono? L'offesa la volemo vendica'. Mica lui se vendicava! Nun ce metteva, lui, su la bilancia l'offesa pe' pagalla coll'offesa:

  • Me dài 'no schiaffo? Te dò l'artra guancia! - Oggi se dice: "Chi è tre vorte bono è fesso!" Ma pe' lui quarziasi offesa doveva vendicasse cor perdono!

La perfetta letizia

A Fra' Leone domanno 'na vorta: "Che è la vera letizzia fra' Leone? Fa' un miracolo, fa' 'na bona azzione, fa' der bene, aggiustà 'na cosa storta? No! Quanno noi stamo a bussa' a la porta de casa, stanchi morti, e cor bastone er guardiano esce fori e sur groppone a noi due ce ne dà 'n sacc' e 'na sporta, e dice: "Pussa via brutti ladroni, che venite a cerca' così de notte? Chi ve conosce, brutti lazzeroni?" E noi due sopportamo 'st'ingiustizia che er guardiano ce carica de botte... Solo questa è perfetta de letizzia!"

Francesco

Francesco "giullare de Dio"

Co' li frati era alegro e mattacchione, e quanno je girava un po' er pallino, se divertiva come un regazzino, era pronto a lo scherzo, un pacioccone. Ogni tanto cantava 'na canzone, come quanno era stato signorino, cantava come un grillo canterino e pe' questo ci aveva un soprannome: "Er giullare de Dio", perché Francesco era vispo, e in quer santo un po' svitato, c'era ogni tanto un tocco giullaresco. Parlava in modo semprice a la gente, co' quarche esempio facile, azzeccato, e co' quarche storiella divertente.

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