il nostro organismo non sorride ad eventi così contrastanti e pervasivi,
dannosi alla salute e sul piano psicologico e comportamentale
Il gran caldo
di Amanzio Possenti
Il gran caldo che si è abbattuto sulla Penisola, pesante al Nord e pesantissimo al centro sud e isole, ha richiamato tutti al cambiamento climatico in atto da anni ma sottovalutato o considerato poco credibile nelle sue manifestazioni estreme, rivelandosi un problema da affrontare -con appropriati interventi a livello mondiale – per ridurre al minimo gli effetti negativi. Ma non tutti concordano su questa necessità, che invero si presenta inevitabile per chi crede che non la si possa eludere.
Qualcuno sostiene che anche anni addietro la colonnina del mercurio era molto alta, il che è vero, ma non tiene conto delle caratteristiche diverse nel tempo e dei livelli di temperatura che raramente e per pochissimi giorni superava sistematicamente i 40-42 gradi al sud e i 37-39 al Nord, come è accaduto due volte e in mesi diversi quest’anno con intermezzi a sorpresa fra potenti nubifragi e temperature... estive massime fra i 18 e i 20 gradi.
Dobbiamo abituarci, ci dicono gli esperti, ma il nostro organismo non sorride ad eventi così contrastanti e pervasivi, dannosi alla salute e spesso deleteri sul piano psicologico e comportamentale, che risente assai del nervosismo climatico. Non basta dunque ’abituarci’ alla bell’è meglio, sarebbe utile una iniezione di ‘futuribilità’ consapevole, grazie alla quale ognuno di noi possa ’rispondere ’all’assalto del tempo ferocemente caldo confidando in una umanità molto più attenta alla natura e conseguentemente più rispettosa di valori che vanno disperdendosi sotto l’incalzare di un clima sempre più folle.