Roma - Tor Vergata
un fiume in cammino sulle ali della fede
Giubileo giovani
di Amanzio Possenti
ll Giubileo dei giovani - celebrato a Roma ai primi di agosto - ha manifestato lo straordinario e amorevole abbraccio a Papa Leone da parte di un milione di giovani, ragazzi e ragazze, venuti da ogni dove, e ai quali il pontefice, lungo la spianata di Tor Vergata a Roma, ha dato gioiosa e stimolante attenzione raccomandando loro di ‘aspirare a cose grandi’ e di vivere in particolare il momento di atmosfera lieta dell’incontro con la celebrazione della Messa, ‘il più grande dono di Cristo’.
Sì, perché con Cristo tutto è possibile, ha sottolineato, a cominciare ‘da un mondo differente, un mondo di fraternità e amicizia, dove i conflitti non si risolvono con le armi ma con il dialogo’. E tutti ne conosciamo l’assoluta necessità e urgenza davanti alle tragedie belliche – fra vittime innocenti e distruzioni - che snaturano umanità e civiltà.
E poi ’il bisogno di verità’ che - precisa papa Prevost - ‘non possiamo ignorare, che ci porta a chiederci cos’è veramente la felicità’, da tutti, giovani e no, tanto agognata. Domanda e tema sui quali le parole di Leone introducono una visione nuova del mondo, nella prospettiva di Cristo, prospettiva cristiana che non delude, anzi attiva in continuazione il bello del vivere, irrorato dall’Amore e dalla Verità che garantiscono ‘il vero gusto della vita’.
‘Voi siete il sale della terra, la luce del mondo’, affermazione di fonte evangelica ribadita affichè i giovani ritrovino ‘un messaggio di speranza’ che li indirizzi sulla via che spalanca in terra un mondo di pace – quanto mai indispensabile - e apre le porte al paradiso, finalità di ogni creatura.
Con le sue parole, sapienti, convincenti, immediate, di Pastore amico, schietto e spontaneo, Leone XIV ha ’conquistato’ quel milione di popolo giovane che vede in lui il Pastore annunciatore della Parola che riscalda i cuori dell’inquieta e sempre più preoccupata umanità.