#366 - 1 settembre 2025
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di martedi 30 settembre quando lascerà  il posto al numero 368. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
beni culturali e paesaggistici

Un’area dalle molteplici attrattive scenografico-storiche.

Infernot

di Amanzio Possenti

Quanti fra i lettori conoscono o sanno qualcosa degli infernot, di che cosa e come sono, di averne colto la tipicità storica? Pochi? Molti? Certamente coloro che per qualche ragione li hanno incontrati e visitati durante viaggi nel Monferrato, area caratteristica del basso Piemonte, dove rappresentano un’unicità tale d’aver consentito a quel territorio di ottenere, grazie a loro e alle meraviglie paesaggistico-ambientali, la dichiarazione di ‘patrimonio mondiale Unesco’.

InfernotInfernot

Li ho recentemente visitati nell’area vicina a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, tra Cella Monte, Rosignano Monferrato, Ottiglio, Olivano, angoli di paradisiaca bellezza che conquistano animo e mente, occhio e cuore, per la singolarità del loro essere e proporsi nei secoli sino ad oggi e per la presenza in un’area dalle molteplici attrattive scenografico-storiche.
Quando entri in uno di essi sapendo di ritrovarti in uno spazio buio e profondo che richiama nominalmente l’inferno... a metà - con l’aggiunta precisa di quel ’not’ di remota origine lessicale francese, idioma parlato in zona secoli scorsi – ti accorgi di posizionarti non solo dentro un manufatto architettonico scavato in una peculiare formazione geologica presente esclusivamente nel Basso Monferrato – un tempo terra dei Savoia costantemente sotto tiro di francesi e spagnoli- anche a contatto con una civiltà contadina antica e tradizionale che ti afferra ancor oggi grazie ai suoi ritmi umani, ancorchè millenari e altrove irripetibili.

Infernot

Piccole camere senza luce e aerazione, raggiungibili generalmente attraverso una cantina con ripidi e informi gradini, temperature basse ed umidità costanti, provvisti talvolta di corridoi con finiture e pietre diverse impreziosite da decorazioni, appaiono quali opere realizzate dalla maestria popolare, attenta alle necessità dell’epoca, e oggetto ora di attenzioni e di studi rievocativi.
Nonostante ti accolgano in profondità, in un ventre dai cinque ai ventitrè metri sotterranei, sotto case(nobili o senza storia) edificate con la cosiddetta ‘Pietra da Cantoni’, scopri che vi si incrociano meraviglie sorprendenti: storie di abitanti in fuga da aggressori tra cunicoli creati anche a scopo autodifensivo(in tempi lontani, dal Seicento in poi) e spazi specificamente e soprattutto utilizzati alla conservazione delle bottiglie dei rinomati vini locali -Grignolino, Nebiolo, Barbera, Chardonnay - come, in certi casi, di alimenti per la sopravvivenza familiare, ’ghiacciaie’ ante-frigoriferi.
Aldilà della loro funzionalità, gli infernot – silenziosi e gelidi testimoni di attese e rifugi in casi estremi - si rivelano originali opere d’arte provenienti dal ‘saper fare’ popolare e come tali in stretta connessione con l’umanità del territorio, al suo servizio : uno scambio fra bisogni della comunità e ricerca di un benessere garantito, ai ricchi e ai poveri, ai colti e agli incolti, verso una civiltà di comune interesse.

Infernot

La zona è splendidamente segnata da un’armonia rasserenante, tra colline verdeggianti, ubertose e cariche di vigneti ben organizzati, alberi di nocciole, natura protagonista poesia limpida e narrativa alla Beppe Fenoglio e impetuosa alla Cesare Pavese: è un Monferrato che si fa amare. E lascia il desiderio di sentirsene parte.

Infernot

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