L'iniziativa del Diario di Conoscenda 2025 - Edizioni Conoscenza
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Conoscenda 2025
MAGGIO - Margaret Mead La pioniera degli studi di genere:
Margaret Mead nasce il 16 dicembre 1901 a Filadelfia, Pennsylvania. Dopo aver studiato alla Barnard College, consegue il dottorato in antropologia alla Columbia University sotto la guida di Franz Boas, uno dei padri fondatori dell’antropologia americana, e Ruth Benedict, che diventa sua collega e amica stretta.
Il lavoro di Mead si concentra sull’analisi delle culture delle isole del Pacifico. La sua ricerca più famosa, pubblicata nel 1928, Coming of Age in Samoa (L’adolescenza in Samoa), esamina l’adolescenza nelle società samoane, un lavoro che sfida molte delle convinzioni contemporanee sulla natura umana sostenendo che molti comportamenti umani sono cultu¬ralmente determinati piuttosto che biologicamente preordinati.
Mead conduce ulteriori ricerche nelle isole del Pacifico, rafforzando l’idea dell’importanza dell’ambiente culturale nella formazione del comportamento umano: le sue opere esplorano le differenze di genere attraverso varie culture, dimostrando che ruoli di genere e sessualità non sono universali ma piuttosto plasmati dalle pratiche culturali.
Margaret Mead muore di cancro nel novembre del 1978 a New York. Malgrado i suoi studi in vita siano aspramente criticati – l’antropologo britannico Evans Pritchard, ad esempio, definisce il suo lavoro come un "lavoro da donne –, Mead lascia un’eredità duratura che continua a influenzare studiosi e pensatori contemporanei. La sua vita e il suo lavoro testimoniano il potere della curiosità intellettuale e il coraggio di sfidare le convenzioni per comprendere meglio la condizione umana.
- La scienza vicina al popolo.
Una delle particolarità di Mead è stata la sua capacità di rendere l’antropologia accessibile al grande pubblico. Ha scritto numerosi libri e articoli non solo per accademici ma anche per il pubblico ge¬nerale, ed è stata una prolifica conferenziera. Il suo stile di scrittura chiaro e coinvolgente ha portato l’antropologia fuori dalle torri d’avo¬rio accademiche, rendendola una scienza più comprensibile e rilevante per la vita quotidiana.
«Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini attenti e impegnati possa cambiare il mondo», è una delle sue citazioni più famose. In una società sempre più pessimista riguardo alle capacità umane di cambiamento, lei insisteva sull’importanza di favorire e supportare tale motivazione nelle persone di buona volontà.
Nel 1979, fu una delle protagoniste della raccolta di figurine collezionabili Supersisters, che aveva l’obiettivo di proporre modelli femminili di successo in campo politico, sportivo, sociale e culturale.