#361 - 1 marzo 2025
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
letteratura

San Francesco seconno noantri

Testo in lingua dell'urbe (o romanesco)

Francesco
il padre e la madre

Di Bartolomeo Rossetti

Disegni di Lucio Trojano

parte settima

Francesco   
il padre e la madre

Francesco resta a San Damiano

Cosi Francesco restò a San Damiano,
nun tornò a casa e er padre, preoccupato
de 'sto ritardo, che pareva strano ,
lo cercava su e giù pe' tutta Assisi,
e annò a vede' che jera capitato,
che 'sto ritardo lo metteva in crisi.

La caccia ar Fijo

Come un cane da caccia annava intorno
su le su' tracce: 'ndo' s'era nascosto?
Lo cercava in ogni angolo riposto
de la città, ma nun trovava un corno.
Doppo avello cercato tuttoer giorno
finarmente scopri' 'ndo' stava er posto
e decise de faje un tiritosto
pe' convince quer matto a fa' ritorno
a casa. E co' 'na bona compagnia
fece 'na squadra e corse a precipizio
a San Damiano, pe' portallo via.
A casa ce lo riportò a la lesta,
pe' addrizzallo e pe' metteje giudizio,
e levaje 'sti grilli da la testa.

A pane e acqua

Senza pietà lo chiuse dall'inizio
a pane e acqua in una stanza scura,
pe' tanti giorni, dentro a quattro mura,
pe' piegallo e metteje giudizzio.
Ma lui perdeva er pelo ma no er vizzio;
a fallo smette da 'st'impuntatura,
artro che le parole, addirittura
je dava botte da manna' all'ospizzio.
Lo ridusse in catene, ma più quello
era furioso, più decisa e forte
era la volontà der Poverello.
E sotto la gragnola de percosse,
e d'inzurti, Francesco, in bona sorte,
era sereno, come gnente fosse.

Francesco libberato,

Ma successe che er padre, a un ber momento,
annò fori de casa quarche giorno,
e prima che lui fosse de ritorno,
la madre approfitta der momento,
aprì la cella cor proponimento
de libberallo ormai da quello scorno
de le catene tutto er santo giorno.
Così lo libberò da quer tormento
de la priggione e lo lassò anna' via.
Lui, ringrazzianno Dio, co' forza nova,
nun ce penzò du' vorte, e prese er via.
Ritornò a San Damiano de gran corza,
e se sentiva già, doppo 'sta prova,
più libbero e sicuro, e co' più forza.

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