Tra crescita e recessione
il dibattito sullo sviluppo
Indagine Censis
di Amanzio Possenti
Ci donano sorprese le indagini Censis che affondano lo sguardo, con la scienza della statistica, nella realtà italiana, facendoci spesso scoprire cose ignote oppure confermando quelle note.
Recentemente ci ha raccontato il ’galleggiamento’ del Paese, che dunque non sarebbe né in corsa né in retrocessione bensì galleggerebbe, ossia starebbe sopra le onde senza cavalcarle e neppure esserne sballottato pericolosamente. E’ un modo per stare a galla nonostante le contrarietà ed anche per starci guardando il domani con occhio ed animo non preoccupati.
Qualcuno obietterà che in fondo questa è l’Italia di sempre (o spesso ) che tuttavia non affonda, la qualcosa lascia intuire che è in grado di vivere e convivere ’nonostante’. Si può così considerarla come positiva a fronte di chi ne vede lati negativi?
Del resto la Politica nazionale con le sue linee ideali e di azione, gli slanci e le tensioni, le speranze e le delusioni - fra la maggioranza convinta di agire per il bene della società e l’opposizione schierata a individuare gli errori di chi è alla guida, sostenendo, la prima una visione positiva e in evoluzione e, la seconda contrapponendo mancanze stabilizzate nella precarietà - rispecchia un po’ lo stile galleggiante tra accuse e controaccuse.
Dobbiamo rassegnarci al ’galleggiamento’ – fra le turbolenze del problema migranti, il ceto medio in affanno, il lavoro sovente fonte di sorprese non rassicuranti, il carovita che pesa - oppure vincerne il tran tran per sposare una dimensione comunitaria di vita nuova, una forza decisiva di sviluppo?