Shaliran
Il Piccolo fiore sorridente - 41
di Ruggero Scarponi
La Bella Manshay affronta una pattuglia nemica
In quei giorni avvenne che le forze del Principe tentassero con ogni sorta di manovra di sorprendere i difensori. A volte si disponevano le schiere a nord e invece si attaccava a sud, oppure si faceva l’atto di ritirarsi per poi tornare all’assalto e ancora, si produceva una forte pressione su un lato e si scagliavano le forze più ingenti da un altro, insomma si tentava con la sorpresa e la tempestività di cogliere il punto debole della città. Fino a quel momento le difese di Shawrandall avevano retto magnificamente e già nel campo del Principe si stavano abbandonando i discorsi ottimistici di una vittoria da cogliere entro l’estate. Qualche manipolo di assalitori a volte riusciva a penetrare le difese ma inevitabilmente finiva per trovarsi preda delle formazioni di rapido intervento poste sotto le mura con il compito, appunto di tappare eventuali falle.
Un giorno però, inspiegabilmente, proprio dalla parte del perimetro adiacente al quartiere della Phardisha, nei pressi della casa di Shamor, a causa di un malinteso tra due ufficiali fu lasciato sguarnito un tratto delle mura. Il comandante delle forze d’assalto se ne accorse e senza schiamazzo inviò una pattuglia a scalare le mura. I soldati eseguirono rapidi senza incontrare resistenza per poi lanciarsi a perdifiato verso la porta più vicina per aprirla ai compagni. Se quel disegno fosse riuscito sarebbe stata la fine di Shawrandall. Ma sulla loro strada i soldati trovarono la Bella Manshay insieme ad un’ancella che rientravano a casa dopo aver attinto l’acqua a una fontana. I soldati si fermarono di colpo alla vista della fanciulla e poi, come se nulla fosse, continuarono la corsa per compiere il piano stabilito. La Bella Manshay comprese subito il pericolo che tutta la città stava rischiando e con decisione fulminea lanciò tra le gambe dei soldati l’anfora che stava trasportando imitata dalla sua compagna. I soldati che non si aspettavano minimamente quella reazione ne furono talmente sorpresi da ruzzolare in terra con tutte le armi. Quando si rialzarono per dare alle fanciulle una dimostrazione delle loro abilità guerriere si trovarono circondati da una schiera di arcieri prontamente richiamati dalle grida della Bella Manshay.
Quel giorno stesso la notizia si diffuse per tutta la città e il Consiglio degli Anziani volle assolutamente conoscere la fanciulla che aveva salvato Shawrandall dalla possibile invasione nemica. Festeggiamenti spontanei avvennero nelle piazze e nelle strade nonostante il morbo pestifero mietesse vittime sempre più numerose. Il Consiglio degli Anziani chiese alla Bella Manshay cosa desiderasse in premio per l’azione così brillantemente condotta. La ragazza disse - Nobili Anziani del Consiglio dell’Onorevole città di Shawrandall consentite anche noi donne di dimostrarne il nostro valore in battaglia. Ecco, come premio io desidero solo questo, di poter servire in armi la mia città. So per certo che insieme a me molte altre giovani giureranno sulla carta dei principi di sconfiggere il nemico oppure morire. Datemi un comando e resterete sorpresi della forza e del valore che sapranno dimostrare le femmine di questa città. Inoltre in questo modo avrete un contingente di truppe di cui né voi né il nemico aveva previsto. - Gli Anziani a quella proposta restarono interdetti e d’altronde non si poteva negare a quella fanciulla che aveva riportato l’ottimismo e la voglia di combattere in tutta la città il premio richiesto. La proposta fu accettata e fin dalla mattina seguente i banditori cittadini annunziarono la formazione delle unità femminili al comando della Bella Manshay. Invero i contingenti femminili si dimostrarono validissimi. Abili soprattutto nel tiro con l’arco, facevano strage degli assalitori, bersagliandoli dall’alto delle torri. Il Principe Jalabar chiese alle sue truppe una risposta esemplare che punisse quelle femmine e ne mortificasse l’orgoglio fonte del rinnovato vigore degli assediati.
La Bella Manshay, poi, per innato talento, si dimostrò molto abile nella scherma e nel lancio del giavellotto avendo spesso la meglio negli scontri ravvicinati in cui si veniva a trovare sulle mura. I suoi capelli color della notte tenuti sciolti in pieno vento simile a uno stendardo infondevano coraggio nei suoi compagni e rabbia nel nemico. Ben presto se ne parlò come di una leggenda. E veramente le sue qualità guerriere crescevano di giorno in giorno e si contavano già molti i nemici caduti per sua mano che avevano tentato di spezzarne il mito e trionfare sulla sua natura femminile.
Per ordine del Consiglio degli Anziani dopo numerosi combattimenti vittoriosi le venne conferito il grado di generale e per la prima volta nella storia di tutte le nazioni sotto i monti del Kebet una giovane donna divenne comandante di uomini, come sarebbe stato scritto e tramandato per innumerevoli anni.