Mozart nasce a Salisburgo il 1756 e muore a Vienna il 1791
Beethoven nasce a Bonn il 1770 e muore a Vienna il 1827
Mozart e Beethoven
Dialogo impossibile
di Angelo Zito
Mozart "Fate attenzione a questo ragazzo, farà parlare di sé". Caro Maestro come vede
da queste mie semplici parole io avevo già predestinato la sua folgorante carriera, ed aveva solo 11 anni. Qualcun altro ha poi scritto "Questo piccolo genio meriterebbe di essere
incoraggiato a viaggiare. Se continua come ha iniziato diventerà un secondo Wolfgang
Amadeus Mozart" Io ero un po' preoccupato di questa prospettiva. Sa stavo vivendo gli
ultimi anni di una breve ma gloriosa carriera e non mi faceva piacere che alle tribolazioni
della mia malattia e del mio penoso stato economico si aggiungesse anche l'incalzare del
suo giovane genio, ad offuscare la fama che avevo presso i contemporanei.
Beethoven Fanciullo Mozart, eterno fanciullo, mi faccia dire che la mia preoccupazione, oltre a quella di mettere insieme il pranzo con la cena, sa mio padre passava più tempo alla bettola che non in casa, era quello di riuscire ad affrancarmi dallo stile galante, tipicamente settecentesco. Avevo una natura irrequieta, prorompente.
M E i viaggi? Ha provato a viaggiare? Un suggerimento da prendere in considerazione.
B Se invece di pensare ad infiocchettare le sue composizioni o ad assecondare tutte le
richieste, anche di poco conto, dei vari principi e signorotti per i quali ha sprecato tanto del
suo genio...
M Sa bisogna pur mangiare.
B ...e insomma se si fosse informato avrebbe saputo che a 16 anni sono andato addirittura a Vienna, il viaggio da Bonn non è semplice. E sa perché ci sono andato? Per respirare
l'aria, il successo che le sue Nozze di Figaro avevano riportato l'anno prima.
M Bravo e ha imparato qualcosa dall'atmosfera magica di Vienna?
B Sì, ad allontanarmi da lei.
M È ingiusto, se lei è diventato quel mostro che è lo deve anche a me, i suoi primi tentativi
di Concerto per piano e orchestra non hanno preso le mosse dai miei? Ha presente queste note?
(Mozart Brano dal Concerto per piano e orchestra K 491)
M Sarebbe mai riuscito a fare i suoi famosi Concerti senza aver sentito questo? Ah già, i
suoi problemi di udito....so, so.
B Non tocchi questo tasto. Non glielo permetto. Se vogliamo metterla sul piano della concertazione provi a sentire queste note che lei, ormai distante per motivi fatali, non ha potuto ascoltare
(Beethoven Brano dal concerto n. 3 per piano e orchestra)
M Non disconosco il valore della sua musica e la sua fama è talmente vasta che anche
quassù è arrivata non solo l'eco, ma addirittura tutta la sua produzione. E con quella anche tutti i suoi problemi personali.
B Vogliamo buttarla sul gossip?
M Me ne guardo bene. Ma...si dice che la sua musica ha preso un certo indirizzo sollecitato dalle sue passioni amorose.
B E perché non dal mio carattere, dalla mia scontrosaggine, dal mio aspetto, dai miei
sbalzi di umore? Cosa crede che la musica sia solo un esercizio virtuosistico, tecnico? La
musica è lo specchio inevitabile di quello che siamo, certo bisogna conoscere la tecnica,
ma superata quella poi c'è solo l'anima, solo quella ci guida a percorrere strade che non
sapremmo raccontare in modo diverso. La sua musica invece...
M Cosa ha da dire della mia musica? Non ho affrontato anch'io le peggiori difficoltà, crede
che sia facile per un bimbetto di 6 anni abbandonare il suo mondo, fatto di giochi e spensieratezza e cominciare a girare il mondo per esibirmi davanti ai potenti?
B Già, i potenti: la sua grande passione. Ha dedicato loro i momenti migliori della sua musica, li ha solleticati, adulati, inebriati.
M E li ho messi alla berlina.
B Una berlina tirata da 4 cavalli e guidata da un cocchiere in polpe.
M Vedo che il suo viaggio a Vienna per assistere alle mie Nozze di Figaro non ha lasciato
traccia. Non ha colto l'ironia corrosiva che spinge Figaro a prendersi gioco del Conte d'Almaviva?
B Allude forse a quell'arietta in cui minaccia il suo padrone di prenderlo a calci nel di dietro?
M Vede appunto che ho raccontato quel mondo criticandolo.
B Poca cosa, poca cosa. (canticchia quasi borbottando e poi a voce piena) "Se vuol ballare signor contino /se vuol ballare signor contino /la chitarrina le suonerò /il mandolino le
suonerò sì /le suonerò sì /le suonerò.
M Le sembra poco?
B E Se fosse stato attento avrebbe inteso che ho sostituito alle sue parole: la chitarrina, che
è uno strumento di grazia, con il mandolino che alluderebbe a parti più corpose del nostro
corpo e degne di essere ingiuriate. Sono io quindi che ho criticato i potenti, non lei.
M È abile lei nel gioco delle tre carte. Avrei voluto vederla alle prese con chi ci permetteva
di sopravvivere. Quei signori non piacevano anche a me. Lei col suo temperamento li
avrebbe aggrediti io invece ho mantenuto uno spirito giocoso. E tutto quello che non ho
vissuto come bambino l'ho trasferito nella musica, la gioia, ma anche il rimpianto, il dolore
di aver dovuto rinunciare a quello che mi sarebbe spettato.
B Rinunce, rinunce...a 6 anni lei giocava sulle ginocchia di Maria Teresa d'Austria, tutto
sommato, pur viaggiando, ha fatto una bella vita.
M Studio, studio e ancora studio. Se avesse avuto un padre come il mio!
B Non mettiamola sulle recriminazioni familiari, avrei cose da raccontare...
M Mettiamola invece un po' sul pettegolezzo. Che mi dice di quelle fanciulle di nobile
estrazione che hanno scosso i suoi sentimenti?
B Crede che sia interessante? Le sembra giusto che debba aprire a tutti i miei armadi?
Raccontare dei miei dolori?
M Dolori!? Piuttosto piaceri direi.
B Che ne sa? Anche di questo si informano lassù?
M È noto a tutti. Ma il mio non è pettegolezzo, per loro ha composto pagine immortali. È
vero che la Sonata al chiaro di luna l'ha composta per Giulietta Guicciardi?
B Non mi parli di Giulietta!
M Ha ragione. Lei le ha dedicato la Sonata e quella si è invece sposata con un conte. Anche lei ha sprecato il suo talento come ho fatto io componendo per principi, conti e prelati.
B Ma la Sonata vale anche senza la dedica. Se la ricorda?
( Beethoven Brano da Sonata al Chiaro di Luna)
M "buongiorno. 7 luglio. Ancora a letto, già il mio pensiero corre verso di te, mia immortale
amata, di qui, di là, gioioso e poi triste, chiedendosi se il destino ci esaudirà....ho deciso di
andarmene ramingo finché non potrò vivere nelle tue braccia. Oh, continua ad amarmi!
Non aver dubbi mai sul fedelissimo cuore del tuo amato Ludwig. Eternamente tuo."
Con quante "eternamente tuo " ha concluso lettere che non hanno trovato un seguito ?
B Il seguito è stato l'amore in senso lato, sublimato. E infatti la mia "Per Elisa" è un canto
all'amore, è la fantasia che si esprime al massimo della sua potenzialità.
M Anche quella dedicata ad una Elisa
B Certo, ma non l'ho mai incontrata, era una cantante di cui avevo vagheggiato un amore
impossibile. Non era l'occasione di un momento ma una esigenza interna che mi spingeva
a parlare dell'amore al di là delle miserie umane. Provi a capire quello che Le sto dicendo.
(Beethoven Brano dalla Sonata PER ELISA).
B Così ho trattato l'amore. E lei invece le donne le ha ridicolizzate. Crede che non conosca la sua opera "Così fan tutte"? E quella battuta finale : " l'amante che si trova alfin deluso non condanni l'altrui, ma il proprio errore; giacché, giovani, vecchie, belle e brutte, ripetete con me: Così fan tutte!"
M Non le ho ridicolizzate. Ho messo in gioco il sentimento umano e la fragilità dell'uomo.
Non mi fraintenda. La passione e la frivolezza.
B E il Don Giovanni?
M Anche lì la vita con tutte le sue sfaccettature.
B “Notte e giorno a faticar /per chi nulla sa gradir /pioggia e vento sopportar /mangiar
male e mal dormir…” Ricorda le prime parole del Don Giovanni?
M E come potrei dimenticare il mio capolavoro.
B Ebbene anche lì ha voluto ridicolizzare le donne in balia dell’uomo cacciatore.
M Ma quelle erano parole del servo, Leporello.
B Perfino il servitore voleva liberarsi della tirannia di un prepotente come Don Giovanni,
ma per mettersi poi nei suoi panni. Senta senta provo ad intonare il seguito (canta) “Voglio
fare il gentiluomo /e non voglio più servir /no no no no /e non voglio più servir…” Vede anche il servitore a sua volta vuole fare come il suo padrone. Comunque complimenti una
bell’aria (canta) ”e non voglio più servir no no no no…”
M Ha perso l’occasione per una brillante carriera da cantante. A proposito di Don Giovanni, poco prima di comporlo ho scritto una serenata che sta ad indicarLe come io intendevo
render omaggio all'amore, non quello che Lei ha riservato alle sue belle, l'amore filtrato
attraverso le note, l'amore che cammina a qualche passo sopra la terra, che non conosce
Elisabette, Terese, Marie e così via. La conosce vero?
B Eine kleine...
M Quella
B Che comincia con un allegro...
M Si
B E poi una romanza...
M Proprio quella
B E dopo il minuetto conclude con un rondò.
M La conosce dunque.
B Niente affatto.
M E io gliela faccio sentire.
( Mozart Brano da Eine Kleine Nachtmusik)
B Riconosco che Le è venuta bene. Una bella Piccola Serenata notturna. Mi lasci adesso
che comincio ad essere stanco.
M Gli anni pesano. Io non ho avuto il piacere di invecchiare. Me ne sono andato via che
avevo appena 35 anni. E forse meglio così, avevo già dato tanto, a che vale continuare a
ripetere una consuetudine noiosa e ripetitiva. E lei?
B Dobbiamo proprio parlarne?
M Si lasci andare alle confidenze, per una volta.
B “Disordinato, sempre più scontroso, sciatto. Faccio ogni giorno il giro delle mura di
Vienna, a cercare sollievo alle mie angosce nei boschi. A casa in pantofole e berretta da
notte. Tra pentole, tazzine, bicchieri, candelabri, il disordine... il mio quaderno per la conversazione. Chi viene scrive quanto deve dirmi e io rispondo a parole, sempre più desolato.” La vecchiaia, la malattia, le difficoltà economiche dopo una vita di successi sono una
eredità pesante.
M Abbiamo vissuto una storia che spesso si è ripetuta. E oggi sono tanti quelli che ci
ascoltano, ci osannano, ci...ci...ci guadagnano. Lasciamoci con una musica lieta, una musica intonata a lei, ai suoi trascorsi, ai suoi momenti di gioia e intonata anche a me che l'ho
composta.
B Crede che il mio orecchio riuscirà a sentirla?
M Questa musica, come tutta la musica, si ascolta col cuore. Abbandoniamoci al piacere e
alle sensazioni che nascono nella nostra testa prima che nei nostri orecchi.
B Ho un grande rimpianto. Mi sarebbe piaciuto conoscerla di persona. Avremmo fatto
grandi cose.
M Maestro, lei è insaziabile.
B Pensi una decima Sinfonia firmata MOZART-BEETHOVEN !!!
M Veramente insaziabile! Non pensi sempre alla gloria, provi invece a tenere a mente i
suoi passati amori come io ho cantato i miei. Lasciamoci così!
(Mozart Aria "non più andrai farfallone amoroso..." )