#125 - 30 marzo 2015
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Editoriale

Letter@perta a Matteo Renzi

Presidente del Consiglio dei Ministri

di Dante Fasciolo

Signor Primo Ministro Matteo Renzi,
il nostro giornale, attento da sempre alle variegate questioni
che riguardano l'ambiente e la natura,
traccia oggi poche righe a Lei rivolte per sottolineare
e porre alla sua attenzione un imperdonabile errore
che si sta consumando con poca considerazione giuridica ed amministrativa,
molto pressapochismo ambientale e totale indifferenza
per il futuro nefasto che si può facilmente prevedere.

Si tratta dell'idea improvvida riferita alla divisione
del Parco Nazionale dello Stelvio,
stigmatizzata con forza da molteplici realtà nazionali
di difesa ambientale e naturalista, alle quali desideriamo
affiancarci facendo proprie le loro considerazioni.

Il Parco dello Stelvio - la più grande area protetta nell'arco alpino
con lo status di parco nazionale - potrebbe non esistere più
già nelle prossime settimane.
Il ministero dell’Ambiente, la Regione Lombardia
e le Province Autonome di Trento e Bolzano
hanno infatti sottoscritto un’intesa
che ne modifica radicalmente la governance e le tutele.

Il risultato? Se il Consiglio dei ministri dovesse avallare l'accordo,
questo meraviglioso patrimonio - una delle storiche esperienze
di conservazione della natura, un grande esempio di biodiversità -
potrebbe disperdersi per sempre.
Tutto questo alla vigilia di un’importante ricorrenza:
gli 80 anni del Parco, istituto nel lontano 1935.
Se il governo approverà l’accordo,
l’area verrà divisa in tre unità separate e autonome:
lo Stelvio, insomma, lascerà il posto di fatto a parchi provinciali.
Perderà così lo status di parco nazionale e il suo livello di protezione,
di conseguenza, verrà ridotto...l'inizio di un declino facilmente immaginabile,
preludio di nuovi insaziabili appetiti regionali
che male si conciliano col suo impegno politico.

Le Alpi rischiano di perdere la loro più grande area protetta.
Per questo ci rivolgiamo al Governo nella persona del Presidente del Consiglio:
Matteo Renzi, non avallare una simile decisione.
Stiamo perdendo il più grande parco alpino nazionale, uno dei più amati d’Italia.
Caro Matteo, in confidenza, non lo permettere.

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