#353 - 1 luglio 2024
Il momento
di Angelo Zito
C’era qualcuno sulla panchina.
sol-mi sol-mi sol-mi
da un fischio, come si usava,
citofono d’altri tempi
ti riconosco
eri tu in attesa sulla panchina
ma non ti vedo.
Madre del sacrificio,
del dolore muto,
del pianto nascosto.
Nella grande stanza di via Ancona
cucivi e cantavi
e mi abituavi al suono delle parole,
la vecchia macchina singer
tra rocchetti e aghi
conservava sogni, speranze, dolori.
Hai accompagnato il sofferto cammino
di nostra figlia Beba
col cuore spezzato
e il sorriso per conforto agli altri.
Oggi dalla panchina mi aspetti
come all’uscita della scuola di via Tevere
e non riesco a parlarti,
sento che ti rivedrò.
Il filo che ci lega
uscito dalla spoletta
cuce la madre al figlio
e attraversa il tempo.
Non so quando
e quel giorno
col nostro fischio mi chiamerai
sol-mi sol-mi sol-mi
sarà quello il momento:
con passo leggero
mi siederò al tuo fianco
su una panchina di villa Borghese
e sorrideremo beati.
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